Un Mario Monti provocatorio e per nulla accomodante, quello visto ieri sera nello speciale di Porta a Porta che ha preceduto la consueta puntata del programma di Bruno Vespa, in cui invece sono apparsi i ministri Passera e Grilli. La partecipazione di Mario Monti al programma di Rai Uno è avvenuta dopo le polemiche per un annuncio, settimana scorsa, che diceva che il premier sarebbe andato al programma televisivo anziché in Parlamento per spiegare la sua manovra. Annuncio subito corretto: Monti in realtà si è recato come vogliono i regolamenti istituzionali prima alla Camera e al Senato e poi solo ieri in televisione, con la precisa volontà, come da lui dichiarato, di spiegare la manovra ai cittadini italiani. Un Monti come sempre rigido paladino della necessità delle misure anti crisi e che ha concesso poco a Bruno Vespa. Ha infatti iniziato chiarendo di essere lì da lui non per compiacerlo, ma come dovere verso i cittadini. Nel corso del programma Monti ha continuato a ironizzare sul conduttore televisivo, non risparmiandogli frecciate, ad esempio quando ha spiegato l’aumento dell’aliquota sui redditi più alti. Quando Vespa ha citato la percentuale di aumento, il 46%, Monti si è compiaciuto dicendogli di vederlo ben preparato sull’argomento. Come dire: lei è uno dei ricchi, visto che sa quanto dovrà pagare. In un altro momento, quando Vespa cercava di fare un ragionamento sulle misure economiche intraprese, Monti gli ha detto che probabilmente lui era più ministro dell’economia di quanto lo fosse lui, impegnato soltanto a non modificare quella distribuzione dei carichi che, ha chiarito, era già stata intrapresa dal precedente governo Berlusconi. Infine, quando Vespa gli ha fatto notare che secondo i sondaggi Monti dopo l’annuncio della manovra era ancora sostanzialmente gradito agli italiani, Monti ha commentato che allora forse avrebbe dovuto fare una manovra ancora più pesante. L’immagine che il capo del governo ha usato per spiegare la sua manovra è stata quella del treno che sta per deragliare: per farlo rimanere sui binari è stato necessario ricorrere a certe misure, ha detto. Quando Vespa gli ha chiesto se si potevano fare degli aggiustamenti, ha risposto che il tempo è poco e il margine di flessibilità pochissimo. Lo Stato, ha detto, fra poco tempo si sarebbe trovato a non poter più pagare stupendi e pensioni. Non si è detto preoccupato per l’annuncio dello sciopero dei sindacati, dicendo che in passato ci sono stati scioperi generali per molto meno.