Tanti programmi di successo, ospitate, risate e prime serate, da allora sono ormai passati tra i trenta e i quarant’anni ma Gianfranco D’Angelo è ancora uno dei comici più amati. Ottanta anni e non sentirli e il suo segreto sembra essere proprio la recitazione e la voglia di incontrare il pubblico senza limiti e senza limitarsi. A pochi giorni dal suo ritorno al teatro con il suo nuovo spettacolo dal titolo “Quattro donne e una canaglia“, Gianfranco d’Angelo si racconta in una lunga intervista a Spy a cui confida che il pubblico lo ferma ancora per strada nonostante il fatto che i suoi ultimi spettacolo di successo sono datati ormai trenta anni fa. Ha lavorato al fianco di Alvaro Vitali e di Lino Banfi, è stato uno dei volti noti del famoso Drive In ma anche di Carramba che sorpresa e Striscia la notizia, e adesso la sua recitazione è al servizio del teatro in cui il pubblico può ritrovarlo con commedie e brillanti e di successo alla soglia degli ottanta anni. Lui stesso racconta di aver fatto televisione davvero negli anni più belli ma di trovarsi benissimo al teatro che, nonostante l’età, gli regala grandi soddisfazioni. La televisione sembra ormai un lontano ricordo e lui stesso è pronto a voltare pagina senza più tornare indietro: “In tv c’è bisogno di un rinnovamento anche se in modo graduale“.
RETROSCENA SUL SUO PASSATO
Proprio il comico racconta alcuni dei retroscena del suo lavoro in tv e del suo addio a Striscia la notizia. In particolare, Gianfranco D’Angelo ammette di aver voluto lasciare il tg satirico di sua spontanea volontà proprio a favore del teatro e non si è pentito nonostante i mancati guadagni. All’epoca lo stesso Silvio Berlusconi provo a fargli cambiare idea ma senza molto successo visto che lui andò avanti per la sua strada senza ripensamenti. Riguardo all’attuale clima televisivo, D’Angelo non sembra molto contento non tanto di quanto va in onda ma del modo in cui le trasmissioni vengono trattate per via della gara agli ascolti e ai guadagni. Attualmente solo questo interessa agli editori “basta pensare che una trasmissione che fa tre punti di ascolti in meno viene soppressa” e tutto questo va a discapito della qualità, l’attore ne è sicuro e per questo ribadisce di aver fatto parte della televisione quando si vivevano gli anni migliori. L’arrivo del Drive In ha cambiato tutto. La trasmissione era davvero innovativa e un po’ troppo veloce per i ritmi della Rai ed è per questo che ha rivoluzionato gli standard tradizionali di quel tempo in barbara alle polemiche arrivate subito dopo. Lui stesso conferma: “Le critiche lasciano il tempo che trovano quando dopo trent’anni la trasmissione è ricordata con affetto“.
L’ADDIO A STRISCIA E LE DIFFICOLTÀ ECONOMICO
Il prossimo 7 novembre Striscia la notizia compierà trent’anni e lui si è detto pronto a fare un eccezione: “Se mi inviterano, come mi auguro, andrò a festeggiare. Sono in rapporti più che ottimi con Antonio Ricci“, ha detto Gianfraco D’Angelo. Sempre sulle pagine di Spy, D’Angelo ha ricordato il suo addio al celebre programma di Canale 5 dopo la prima edizione: “Silvio Berlusconi per provare a farmi cambiare idea mi chiamò per propormi un contratto milionario. A pensarci bene potrei anche rimpiangere quella mia scelta, ma solo per un fatto economico. Se penso ai soldi perduti e alle occasioni che non sono più tornate, forse non la rifarei. Quando esci da certi meccanismi non rientri più“. Infine il comico ha ammesso di dover ancora lavorare nonostante l’età, 82 anni: “Prendo una pensione davvero misera. Sono più di cinquant’anni che lavoro: ho iniziato come impiegato nella Sip (poi Telecom), poi ho lavorato per la Rai e per Mediaset, ho fatto 51 film e convention in tutto il mondo. Eppure, pur avendo versato regolarmente tutti i contributi, non prendo una buona pensione e non so spiegarmi il perché”.