Dopo la guerra dell’informazione attorno alla nuova criptovaluta Libra, visibilmente troppo associata al suo creatore Facebook, recentemente preso di mira dalle critiche alla sua gestione dei dati personali e al rispetto delle normative, il colosso digitale sta cambiando la sua strategia di comunicazione. Come? Attraverso un nuovo consorzio di investitori e un nuovo nome di progetto – “Diem” – con una sede strategica in Svizzera, a Ginevra, guidato da dirigenti di banche e istituti finanziari rispettati. Il consorzio dovrebbe agire indipendentemente da Facebook.
Per Facebook la strategia principale è semplice: indirizzare gli 1,7 miliardi di persone che non hanno ancora un conto in banca e che potrebbero aggiungersi ai suoi 2,8 miliardi di utenti attivi mensilmente. Facebook vuole anche facilitare i pagamenti online.
Una delle sfide per un sistema finanziario online decentralizzato è migliorare il tasso di transazioni al secondo. Google, che vuole aprire account per i suoi clienti tramite Google Pay, si è avvicinata alla Blockchain Eos attraverso il suo cloud computing e diventa un produttore di blocchi sulla rete Eos.
Il colosso dell’e-commerce opera in tutti i settori dell’economia con servizi performanti e uno strumento informatico all’avanguardia.
Ad oggi, nessun indicatore informativo specifica le intenzioni di Amazon su un’offensiva assertiva della criptovaluta. Jeff Bezos, il suo fondatore, desidera mantenere l’effetto sorpresa sulle strategie del suo gruppo. Per gli specialisti finanziari, Amazon rimane il principale rivale delle banche. La forza di Amazon è la sua capacità di fornire sempre più servizi ai propri clienti, online o di persona. I servizi bancari possono essere uno di questi. Il sistema Prime, già utilizzato per fidelizzare i clienti dando loro accesso a sempre più servizi, potrebbe fungere da trampolino di lancio.
Ad oggi l’App Store di Apple impone restrizioni ai suoi utenti su tutte le applicazioni relative alla criptovaluta. Una strategia che punta soprattutto a tutelare la commissione App Store del 30%.
L’azienda californiana aveva preso l’iniziativa lanciando nel 2019 con la banca Goldman Sachs e con MasterCard una carta di credito in versione digitale e fisica. La Apple Card consente agli utenti di tenere traccia della cronologia delle transazioni in tempo reale con un servizio di rimborso fino al 3% degli importi acquistati sulle app Apple.
È probabile che Bitcoin e le criptovalute in generale fungano da laboratori per Gafam (Google, Apple, Facebook, Amazon, Microsoft), che si ispireranno ad esse per migliorare la tecnica (l’infrastruttura Diem è progettata per consentire fino a mille transazioni al secondo contro 15 per Ethereum e 7 per Bitcoin). Mentre Bitcoin ed Ethereum sono principalmente speculativi ed è quindi difficile fare trading (comprare e pagare), i Gafam si basano su tre vantaggi fondamentali.
Il primo è l’impressionante mole di dati già in loro possesso che accelererà il processo di “KYC – Conosci il tuo cliente”, attualmente il patrimonio informativo delle banche.
Il secondo è l’impatto pubblicitario che generano sul web: con la propria criptovaluta, i giganti digitali aumentano il controllo sugli acquisti dei propri utenti e sulle campagne dei loro inserzionisti.
Il terzo, infine, è la loro esperienza di pagamenti online, con Apple Pay, Google Pay o WhatsApp (che appartiene a Facebook).
L’Europa, che vuole riprendere il controllo della circolazione dei dati, è impegnata in una corsa contro il tempo per costruire un’alternativa europea ai giganti tecnologici americani. Gli Stati occidentali che avevano costretto le banche a dare più accesso ai propri sistemi informativi promuovendo le fintech e indirettamente la creazione di queste nuove tecnologie blockchain, dovranno intraprendere una strategia di regolamentazione digitale offensiva e sistemica, soprattutto tenendo conto della postura offensiva cinese.
La Cina, infatti, ha creato la sua criptovaluta di Stato. Il sistema digitale dello yuan, il Dcep (Digital Currency Electronic Payment) creato dalla Banca statale cinese, la People’s Bank of China nel 2017, è supportato da giganti cinesi della rete come Alipay, Tencent, Huawei e soprattutto dalla valuta cinese renminbi nazionale RMB. Il desiderio dichiarato del leader cinese Xi Jinping è quello di “abbracciare la finanza digitale” e la blockchain per ottenere un vantaggio “sugli altri paesi”. La Cina vede la rete di servizi blockchain (il 45% dei brevetti relativi a questa tecnologia proviene dalla Cina) come un modo per sfidare il dominio del dollaro Usa.
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