8 morti e 75 feriti: questo il bilancio degli scontri in Bolivia tra i manifestanti pro Evo Morales e la polizia. Clima di altissima tensione, dramma registrato a Sacaba, nei pressi di Cochabamba: i soldati hanno sparato ai rivoltosi, le otto vittime hanno infatti riportato colpi d’arma da fuoco. La maggior parte degli attivisti è indigena, protagonisti di una manifestazione pacifica. Il caos è scoppiato nelle vicinanze di un checkpoint militare, teatro di scontro tra sostenitori e avversari del presidente boliviano uscente. Secondo alcune fonti, i rivoltosi avrebbero sequestrato due sottufficiali della polizia a Elto: numerosi organi boliviani aggiungono che una delegazione dell’Ombudsman è al lavoro per negoziare la loro liberazione. Morales ha inviato un messaggio alle forze armate: «Mette fino al massacro: l’uniforme delle istituzioni della patria non può macchiarsi con il sangue del nostro popolo».



BOLIVIA, SCONTRI MANIFESTANTI-POLIZIA: 8 MORTI E 75 FERITI

«Ho condannato e denunciato davanti al mondo che il regime golpista che ha preso il potere assaltando la mia amata Bolivia reprime con proiettili delle forze armate e della polizia il popolo che reclama la pacificazione e restaurazione dello stato di diritto», ha aggiunto Evo Morales, mentre la Commissione interamericana dei diritti umani (Cidh) h condannato l’uso sproporzionato della violenza da parte delle forze dell’ordine nel corso della manifestazione di Sacaba. Nelson Cox, rappresentante a Cochabamba di Defensoría del Pueblo de Bolivia, ha confermato che le forze militari e di polizia hanno compiuto un’azione «sproporzionata». I feriti più gravi sono stati trasportati all’ospedale Viedma, con Cox che ha precisato: «E’ da domenica che abbiamo un’escalation di interventi da parte di polizia e soldati, che fanno un uso sproporzionato della violenza».

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