Zlatan Ibrahimovic ha sempre rubato la scena a tutti nel campionato italiano. Mister Scudetto (oppure Mister senza Champions League) quest’estate ha collezionato un altro record diventando uno dei giocatori più pagati al mondo. Sedici milioni di euro è il suo stipendio al Psg tra ingaggio e bonus vari, il suo inizio in Ligue 1 è stato folgorante, 10 gol in 9 partite. E’ già capocannoniere del campionato e sicuramente vincerà la classifica marcatori, niente di eccezionale se pensate che l’ha vinta anche Olivier Giroud, bomber del Montpellier nella scorsa stagione che quest’anno all’Arsenal non ne becca una. Ibrahimovic ieri ha voluto nuovamente essere protagonista in Italia. Dal ritiro della Svezia ha dichiarato: “Spero che il Milan si riprenda. Se hanno bisogno di me io ci sono”. Apriti cielo. Perché a Parigi le parole di Ibrahimovic sono arrivate in maniera impetuosa e i tifosi parigini, non caldi e passionali come quelli italiani, hanno già iniziato a capire il professionista Ibrahimovic. In Italia invece qualche nostalgico rossonero ha già iniziato a scrivere parole dolci e canzoncine nei confronti del gigante di Malmoe che vestito da crocerossina ha teso la mano al Milan. Ha teso la mano a quella squadra a cui qualche mese fa lanciò frecciate importanti del tipo “se hanno bisogno di un assegno” dichiarando che “il Psg è più forte del Milan”. Adesso, ad un tratto, il ritorno dell’Ibrahimovic innamorato del Milan. I tifosi rossoneri devono capire che lo svedese ha voglia di tornare nel campionato italiano perché in Francia ha capito di giocare un calcio sicuramente di livello inferiore a quello italiano, alla faccia del ranking Uefa. Ibrahimovic prende tanti soldi ma forse si è pentito di aver scelto un campionato come quello francese. Nessuna giustificazione per lui, non è veritiera l’ipotesi di un Ibra disperato che si voleva legare per sempre al Milan al contrario dei dirigenti rossoneri che pur di liberarsi dei 12 milioni di euro d’ingaggio del giocatore hanno preferito cederlo al primo sceicco che passava da Milanello. Non bisogna vivere su una nuvola, Ibrahimovic non è legato ai tifosi del Milan così come non è mai stato legato ai tifosi della Juventus, dell’Inter o del Barcellona. Chiariamoci, Ibra è un super professionista, ha vinto in tutti i posti in cui è andato a giocare. Ma vederlo nei panni di colui che aiuta la sua ex squadra in difficoltà non ce lo vediamo. Lo conosciamo bene. Lo impareranno a conoscere anche in Francia. I tifosi del Psg dovranno capire che di fronte avranno un grandissimo fuoriclasse che però non è attaccato al club dove gioca. Magari tra qualche anno lascerà il club francese per approdare in un’altra società dove, guarda caso, sognava di giocare in carriera. Caro Ibra, è un ritornello che abbiamo sentito spesso.
Ora questo dietrofront del giocatore è dovuto alla mancanza di stimoli in un campionato troppo semplice che potrà perdere solo il Psg (speriamo di no, altrimenti lo sceicco potrebbe spedire Ancelotti su Marte). Ibrahimovic continuerà a segnare e indirettamente mandare messaggi affettuosi al Milan e ai tifosi milanisti. E se la società rossonera si dimostrerà indifferente chissà che Ibra non decida di ricominciare a corteggiare Juventus o Inter. Le porte, almeno quelle nerazzurre, non sono chiuse, sono stra-chiuse.
(Claudio Ruggieri)