L’hanno chiamata “porta ombrelli”, per via della forma vagamente rassomigliante un’ ombrelliera. Ma è legittimo credere che oramai il nomignolo porti con se anche un connotato ironico, per sottolineare la ridotta importanza della competizione. E’ vero: la Coppa Uefa non è più quella di una volta. Dieci anni fa, quando Inter e Lazio si contendevano il trofeo a Parigi, il torneo era rinomato e il livello medio più alto. Ma tutto ciò non deve trarre in inganno: la Uefa, oggi come oggi, è un torneo ostico, difficile da vincere. E non solo perchè le italiane la snobbino. Alzare la coppa è un’impresa titanica. A cominciare dal format del torneo.



Avete presente quando nell’800 gli Stati del Sud America indicevano una corsa coi cavalli per assegnare gli appezzamenti di terreno? Centinaia di contadini, mercanti, ricchi e poveri scalpitavano alla partenza per giungere primi ad accaparrarsi l’agognato premio. La Uefa è un po’ così: ai nastri di partenza ci sono ben 80 squadre (già scremate dopo altri due turni preliminari), il percorso è lungo e ricco di insidie e solo due club arriveranno a giocarsi la finale che quest’anno si disputerà per la prima volta ad Istanbul, il 20 maggio allo stadio Sükrü Saracoglu. Le 40 formazione che passeranno il turno affronteranno la fase a gironi (sorteggio 7 ottobre a Nyon), organizzata in otto gruppi da cinque squadre, ognuna delle quali giocherà complessivamente quattro partite, due in casa e due in trasferta. Le squadre prime, seconde e terze classificate dei cinque gironi avanzano ai sedicesimi di finale, cui si vanno a unire le otto squadre terze classificate dei gironi della Champions League. A partire da questo momento si applica la tradizionale formula dell’eliminazione diretta, fino alla finale unica che assegna il trofeo.



Le date del torneo:

Fase a gironi 23 Ott – 18 Dic 2008

Sedicesimi di finale18 – 26 Febbraio 2009

Ottavi di finale 12 – 19 Marzo 2009

Quarti di finale 09 – 16 Aprile 2009

Semifinali 30 Apr – 07 Mag 2009

Finale 20 Maggio 2009

In secondo luogo il parterre delle squadre presenti, non è poi così scadente. Molte di esse sono abitueè del piano superiore: Olympiacos, Cska Mosca, Spartak, Feyenoord, Galatasaray, Rosenborg sono solitamente ospiti fissi della Champions e il loro valore è indiscusso. Le russe in particolare sono avversarie particolarmente problematiche perchè militano in un campionato già avviato da mesi e, nelle partite casalinghe, godono di condizioni ambientali alle quali i club europei non sono abbituati. Tra le spagnole figurano in particolare Valencia e Siviglia, squadre di prima fascia nella Liga spagnola. Il Siviglia inoltre fu proprio la vincitrice dell’edizione 2006 e 2007. La minaccia inglese non è da sottovalutare: il Manchester City di Robinho è tra le favorite, ma anche Tottenham e Portsmouth sono in grande spolvero e conoscono bene la competizione. E poi i grandi nomi come Ajax, Shalke, Benfica, Borussia, glorie passate con tanta voglia di rifarsi.



Per chi passa il girone, come detto, ci sarà da affrontare gli scarti della Champions. Anche se è ancora presto per fare pronostici, verosimilmente squadre come Bordeaux, Atletico Madrid, Celtic, Lione o Zenit potrebbero aggregarsi al gruppo. Senza contare le italiane Roma e Fiorentina, se malauguratamente non dovessero passare il girone, e le solite sorprese che potrebbero portare Real, Chelsea o Bayern a sfidare le nostre. Già, perchè la mincaccia italiana per gli altri paesi è rappresentata da Milan, Samprdoria, Udienese e Napoli. Squadre diverse che per differenti motivi (chi per affermarsi, chi per confermarsi, chi per tornare grande) devono e vogliono fare bene. Per blucerchiati e rossoneri il primo turno non sembra impossibile (anche se la forma dei ragazzi di Ancelotti deve far tenere alta la guardia contro lo Zurigo), l’Udinese deve fare bene in Germania contro il Borussia, una delle grandi decadute, mentre il Napoli è già di fronte ad un test importante: eliminare il Benfica per affermare definitivamente che i partenopei possono veramente tornare al calcio che conta.