Partono oggi e proseguiranno fino al 28 settembre i Mondiali di ciclismo su strada che si disputeranno a Varese e in provincia. Si correranno le crono degli under 23, quella delle donne e poi quella degli uomini. Poi le gare in linea: venerdì gli under 23, sabato le donne e infine domenica l’attesissima gara in linea maschile, dove tutto il mondo si darà appuntamento per impedire il tris iridato consecutivo (mai riuscito a nessuno) al nostro Bettini.
Cifre pazzesche per questo mondiale: un budget da 11 milioni di euro, 650 volontari, società civile e imprenditori coinvolti con molteplici iniziative –dal cabaret agli stand gastronomici- costruite attorno al mondiale. Varese accoglie così il ciclismo: lo fa mettendosi in mostra e facendo festa. D’altra parte, nella terra che diede i natali a due monumenti del ciclismo eroico, Luigi Ganna e Alfredo Binda, nonché, più di recente, a Chiappucci, Nardello e Garzelli, ci si poteva aspettare il contrario?
Le gare a cronometro si disputeranno attorno al lago di Varese, in un suggestivo itinerario fuori dalla città che permetterà di ammirare le bellezze naturali della provincia. Assolutamente urbano, invece, il circuito della gara in linea: 17,350 kilometri dislocati interamente in Varese, con partenza e arrivo nell’ippodromo, di cui una parte è stata asfaltata per l’occasione. Per la gara in linea degli uomini il circuito verrà ripetuto per 15 volte: dato che in ogni giro verranno affrontate ben due salitelle, quella breve e secca di via Montello, quella più lunga ma nel complesso meno pendente dei ronchi, la gara sarà dura, e lo spettacolo garantito. Non perdetevi la gara di domenica e, se potete, fatevi un giro a Varese: lo spettacolo del ciclismo visto da bordostrada merita sempre.
Per Varese quello dei mondiali non è una novità, si tratta di un ritorno: già vennero disputati nel 1951, e anche allora il cuore della manifestazione, con la partenza e l’arrivo delle gare, fu nell’ippodromo Bettole. All’epoca Kubler, lo svizzero, batté in volata Magni, che ancora oggi dice: “ quella sconfitta non la riesco ancora a digerire”. Speriamo che, stavolta, agli italiani vada meglio.
(Luigi Crema)