La stangata anti-ultrà non colpisce solo i tifosi. Trasferte vietate ai supporter azzurri e sospensione della vendita dei biglietti per la gara interna contro la Fiorentina. Un provvedimento pesante che, necessario o no, non lascia indifferente il patron del club partenopeo Aurelio De Laurentiis, che senza malizie ha detto la sua sulla decisione: “Io spero che lo Stato applichi o emani leggi adeguate per tutelare il tifo sano e le società di calcio. Diversamente, considererò conclusa la mia esperienza calcistica”.
In particolare è l’ipotesi di un Napoli-Fiorentina a porte chiuse a tormentare il produttore cinematografico: “Mi è stata prospettata l’ipotesi che possano chiuderci il San Paolo per la gara con la Fiorentina. Bene, non può esserci provvedimento più assurdo, perchè in questo modo la darebbero vinta alle frange delinquenziali e penalizzerebbero i veri tifosi”. E, aggiungiamo noi, la società Napoli che si vedrebbe privata di sostanziosi introiti per una gara di grande risonanza. Il presidente ha poi ribadito come la società abbia fatto tutto quello che era in suo potere per gestire la trasferta nel migliore dei modi, applicando alla lettera le norme sul biglietto nominale.
Poi, il solito ritornello sul fatto che chi rovina il calcio è una sparuta minoranaza. A questi è rivolto il pensiero finale: “Stiano tranquilli questi signori, perchè io non mi farò ricattare ne intimidire dai loro atteggiamenti. Hanno trasformato in guerriglia un giorno che sarebbe dovuto essere di festa. Tutto cio è intollerabile. Chi crea violenza è soltanto lo 0,5 per cento del totale dei nostri tifosi, quegli infiltrati di cui hanno parlato i rappresentanti dell’ordine pubblico. Mi rifiuto di pensare che questi facinorosi possano essere identificati come tifosi del Napoli”.