Immaginatevi di dover vincere per forza per sperare di vedere la vostra nazionale in campo ai prossimi mondiali. E magari la vostra nazionale è l’Argentina, allenata da un ex-giocatore che forse è stato il più grande di tutti i tempi, sia nel genio che nella sregolatezza, tanto che addirittura gli hanno fondato una chiesa tutta sua, con rituali e quant’altro. L’allenatore con la panchina in bilico si chiama Diego Armando Maradona.
Immaginate di farcela, state giocando in casa, siete al 90′ e vincete uno a zero.
Poi il sogno diventa un incubo. Così è stato il pareggio del Perù. L’Argentina è fuori dai mondiali. Il dio del calcio ha fallito. Una nazione che sforna talenti del calibro di Milito e Messi è fuori dal torneo.
E in più piove. C’è la tormenta, la pioggia è torrenziale, non smette e sembrano scorrere i titoli di coda.
Poi, al 93′, quando nemmeno un regista Hollywoodiano ci crederebbe più, arriva il miracolo.
Tutta l’Argentina rovesciata in area avversaria. Calcio d’angolo. Niente di fatto. Cross, controcross, una selva di gambe e all’improvviso… il gol che regala il 2-1 di Martin Palermo. Che emozioni.