Michelangelo Rampulla, dopo gli anni passati alla Juventus come portiere, adesso è responsabile degli allenatori del settore giovanile. In esclusiva per ilsussidiario.net, racconta il prossimo mercato bianconero:i possibili colpi Silva e Diego e il futuro di Buffon. Quindi un’analisi sul modello di gestione delle giovanili della Vecchia Signora e una lode al grande lavoro di Antonio Conte a Bari: un giorno potrebbe tornare alla Juve, da allenatore.
Quanto dovranno aspettare i tifosi per rivedere la Juve di Lippi e Capello?
La Juventus attuale si sta sicuramente avvicinando a quei livelli; l’anno scorso è arrivata terza e ha centrato la qualificazione in Champions League venendo dalla Serie B ,mentre quest’anno è seconda e ancora in lotta per lo Scudetto. Le Juventus di Lippi e Capello erano diverse perché erano state costruite in varie stagioni. I tifosi devono comunque avere pazienza senza dimenticare che la squadra sta lottando ancora per vari traguardi.
Dove deve migliorare?
La Juventus ha poco da migliorare. A parte la “corazzata” Inter, infatti, i bianconeri sarebbero primi in classifica. Non dimentichiamoci, inoltre, che l’attuale differenza fra nerazzurri e bianconeri è data da Ibrahimovic, giocatore che è stato ceduto dalla Juve all’Inter. La squadra deve comunque migliore in tutti i settori, anche se di poco.
In questi giorni si parla di mercato: Diego, Silva, Cassano, qual è il più adatto per la Juventus?
Sono tutti dei grandissimi campioni e sicuramente uno vale l’altro. L’unica cosa da valutare è la possibilità di ambientazione in un campionato diverso e difficile come quello italiano. Bisogna cercare di capire quali fra questi potrebbe inserirsi meglio all’interno del gruppo.
Il suo preferito fra i tre?
Io personalmente prenderei Diego, mi piace moltissimo. Alla Juventus, però, credo abbiano più bisogno di un esterno d’attacco e quindi David Silva sarebbe l’ideale.
Qual è la forza di questa Juve che si è ripresa dalle ceneri della serie B?
Il segreto della Juventus è la grandissima forza morale e psicologica di tutto l’entourage, a partire dal presidente, dall’amministratore delegato, per passare ai giocatori fino al magazziniere. Tutti all’interno della Juve hanno delle qualità morali e psicologiche molto forti che permettono di superare momenti brutti e critici come quelli vissuti poco tempo fa.
Quante sono, secondo lei, le speranze di scudetto?Cobolli Gigli ha parlato di un 30%…
Il distacco attuale dall’Inter è davvero elevato; i nerazzurri, inoltre, vincono anche quando giocano male e questo è naturalmente un sintomo di superiorità. Più che un buon gruppo l’Inter è una buona squadra, fatta di grandissimi campioni.
Il progetto Juve in questi anni ha sfornato molti giovani interessanti. Come lavorate?
Il settore giovanile della Juventus è composto da tantissime persone capaci di fare il loro lavoro. C’è gente che lavora nel settore da moltissimi anni. Il fatto di essere andati in Serie B, inoltre, ci ha permesso di visionare svariati ragazzi con grandi qualità. Sono molti i giovani che vengono dal vivaio bianconero e che sono diventati professionisti e ciò, naturalmente, fa capire il buon lavoro svolto.
Quali sono i segreti di questo mestiere?
Serve fortuna, conoscere bene il territorio, i ragazzi e le varie situazioni, soprattutto serve avere un grande spirito di squadra: il team è la vera forza di questo lavoro. I ragazzi si seguono nella loro quotidianità, nella loro crescita giornaliera, giorno dopo giorno. Il successo è cercare di sbagliare il meno possibile ma avendo tantissimi allenatori, si cerca di confrontarsi giornalmente portando avanti solo i ragazzi più dotati.
Dall’anno scorso, inoltre, abbiamo creato un programma formativo integrato, per cercare di coinvolgere la squadra, la scuola e i genitori dei ragazzi. In questo modo, puntiamo alla crescita completa dei bambini, non solo quella calcistica, cercando di migliorarli anche in altre qualità; sono importanti ad esempio il senso di appartenenza alla Juve, il senso di motivazione etc…
Inoltre, è fondamentale fare capire ai ragazzi che non tutti diventeranno dei giocatori professionisti . L’obiettivo è quello di farli crescere come calciatori ma anche come persone.
La Juve quest’anno ha rivinto il Viareggio. Per un giovane è meglio crescere nello spogliatoio (giocando poco) con grandi campioni o fare alcune esperienze in squadre minori?
E’ una cosa soggettiva. Giocare nella Juventus fin da subito è molto impegnativo. Spesso è giusto che prima ci si faccia le ossa, andando a fare esperienze altrove in squadre minori. Se un giovane è forte, però, può giocare fin da subito in prima squadra. Il problema dei giovani è solo italiano; in Francia, Germania e Inghilterra, i ragazzi vengono subito buttati nella mischia, addirittura in Champions League.
Daud, Ariaudo, Boniperti e Immobile, 4 ragazzi dal futuro roseo…
Sono tutti ragazzi che vengono dal nostro settore giovanile e che sono alla Juventus da quando avevano 9/10 anni. Giovani che hanno tanta voglia di fare, di emergere, di divertirsi e soprattutto con qualità superiori alla media. Oltre a loro ve ne sono altri come ad esempio Esposito e Fausto Rossi.
Giovinco dice di essere fortunato a giocare nella Juve ma non vuole fare panchina…
E’ convinto delle proprie forze e pensa di avere delle qualità per diventare un campione; naturalmente queste caratteristiche lo stanno aiutando molto nella sua crescita.
Un giudizio sul campionato di Marchisio e De Ceglie
Sono ragazzi molto forti, dotati tecnicamente, con la giusta voglia di diventare qualcuno; sono nati per fare questo mestiere e lo stanno ampiamente dimostrando.
Varrebbe la pena sacrificare Buffon per far cassa?
Se le cifre di cui si parla sono vere, un pensierino lo farei; tutto dipende comunque da lui, dalla sua voglia di rimanere e da quella di rimettersi in gioco.
Un suo giudizio su Antonio Conte, compagno per molti anni. Un giorno potrà tornare, da allenatore della Juve?
Conte sta dimostrando di essere un grande allenatore; ha fatto bene in passato con l’Arezzo, nonostante la retrocessione, e sta facendo benissimo ora con il Bari. Non dimentichiamoci inoltre che lui è un leccese che sta portando in Serie A il Bari e questo dimostra di che pasta è fatto. Naturalmente il suo carattere lo aiuterà molto in futuro e anche a ritornare alla Juventus.
(Davide Giancristofaro)