MONDIALI DI NUOTO ROMA 2009 – Tra poco scenderà in vasca, e sarà carichissima. Alle spalle le paure le ansie che ti impantanano come una colla sul blocco di partenza, che ti schiacciano il petto e ti annebbiano la vista. In semifinale è già davanti a tutte. Federica Pellegrini vuole l’oro, magari il record, sgretolando il muro invisibile dei 4 minuti. Ma soprattutto vuole, bracciata dopo bracciata, raggiungere la serenità e la consapevolezza di essere la più forte.

Non è banale, la pressione è tanta e c’è chi non la regge, come Laure Manadou, iridata a Montreal e a Roma solo per fare da spettatrice e tifare per il fidanzato Bousquet.

Due fotografie diverse, di due campionesse, ma che stanno combattendo le loro sfide in modo diverso. Quale sarà poi la galleria di immagini che ci regalerà la finale dei 400 stile libero, lo vedremo tra qualche ora.

In una intervista a La Gazzetta dello Sport, Federica Pellegrini racconta le emozioni prima della gara.

«Sono abbastanza tesa – spiega la Pellegrini – i pensieri nella mia testa possono cambiare velocemente, ma succede tante volte. Io lo so che ho fatto tutto quello che dovevo fare per arrivare a questo debutto al meglio. Sono pronta».

E come si immagina, Federica Pellegrini, la finale di oggi?

«Aperta e piena di colpi di scena fino alla fine»

E il pubblico la spingerà?

«Quando sono entrata giorni fa per la prima volta in acqua in questa piscina con tutte quelle tribune, m’è venuto il magone. Adoro gli spalti pieni, sin dalle batterie. Non ho timori: inseguo la gioia. Sento già tutti gli occhi del pubblico addosso, ma il pubblico sarà un punto a nostro favore. Dopo lo stacco non lo sentirò, in acqua non lo sento»