CALCIOPOLI – Contrordine nel tribunale di Napoli al processo Calciopoli: non fu Giacinto Facchetti a pronunciare la famosa frase “Metti Collina” riguardante l’intercettazione già ribattezzata “madre”. Il primo ottobre, al termine della ripresa del processo dopo le vacanze estive, la paternità della frase veniva affidata al compianto presidente nerazzurro.
Ma ieri, il ribaltone, dopo ulteriori verifiche, vista la forte perplessità riguardante la prima perizia. Il “Metti Collina” appartiene quindi all’ex designatore Paolo Bergamo, situazione completamente capovolta. Fra gli argomenti trattati durante l’udienza di ieri anche la gara Lazio-Fiorentina del 22 maggio 2005 e il famoso fallo di mano di Zauri non visto da Rosetti.
«Purtroppo la ricordo bene», commenta l’ex arbitro, «Non vidi quella mano – prosegue l’ex fischietto – credevo che l’avesse presa con la testa. Ma pure in campo nessuno s’accorse». Rosetti ha poi aggiunto: «Durante le partite, il telefonino lo tengo sempre spento. Bergamo usò un approccio psicologico forte. Mi disse: come hai fatto a non vederlo? Riattaccai subito. Ma io pressioni non ne ho mai subite». Alla ripresa delle udienze si attendono i “vip” Del Piero e Ibrahimovic, ieri assenti per svariati motivi. «Spero ci siano la prossima volta, altrimenti li facciamo accompagnare», il commento della presidente Casoria.