E’ febbre mondiale. Da domani al 10 ottobre si disputeranno infatti in Italia i Mondiali di pallavolo maschili. Un appuntamento importante per uno sport dove abbiamo grandi successi. E fra un anno ci saranno gli Europei femminili sempre in Italia. Per parlare di questi Mondiali abbiamo intervistato una delle leggende di questa disciplina, Andrea Lucchetta, 292 partite in Nazionale, bronzo olimpico nel 1984. Campione del mondo nel 1990. Tre World League vinte consecutivamente nel 1990, nel 1991 e nel 1992: Eccolo in questa intervista in esclusiva per il sussidiario.net.
Lucchetta domani iniziano i Mondiali, dove può arrivare l’ Italia?
Sono molto fiducioso. Credo che possiamo fare grandi cose. L’ Italia ha ottime possibilità di arrivare molto in altro. Credo che non dovrebbe mancare un piazzamento tra le prime quattro. Sarei sorpreso se questo non succedesse.
E vincere?
Questo è più difficile, ma non si sa mai. Certo non dovremmo avere la pressione che avrà, per esempio, il Brasile e dovremo puntare molto sul sostegno del pubblico di casa. Questo è importante, anche se certamente non é il fattore decisivo per vincere un titolo iridato. Se, come penso, arriveremo a Roma, poi ci giocheremo le nostre chances fino in fondo.
Qual è la squadra da battere?
Ce ne sono tante. Dalla Russia al Brasile, da Cuba alla Polonia. E poi ci sono gli Stati Uniti che rappresentano veramente un’incognita. Una squadra che ha saputo sorprendere tutti e conquistare l’alloro olimpico nel 2008 a Pechino. Bisogna stare attenti a questa nazionale.
Un’incognita, come l’ Italia…
Sì anche l’Italia è un’incognita. Sono squadre quadrate, che mettono in difficoltà qualsiasi formazione. Il Brasile è comunque la nazionale che gioca il volley più bello, più spumeggiante. Ma questo non serve sempre a vincere le competizioni più importanti.
Quali sono i punti di forza e di debolezza degli azzurri?
E’ una squadra che basa sull’equilibrio la sua forza. Compatta, tosta, che ha elementi decisivi come Fei e Vermiglio. Anche se direi che tutti i giocatori sono di buon livello.
I meriti di Anastasi quali sono?
Quelli di aver lavorato molto, costruendo un gruppo affiatato, una squadra che fa dell’unità il suo punto di forza. Aver lavorato proprio su questo equilibrio, fondamentale per fare bene in tutte le partite e soprattutto negli appuntamenti decisivi, come questi Mondiali.
Quali possono essere i segreti tecnici e tattici di questo Mondiale?
Penso che la pallavolo moderna si sia evoluta moltissimo. Conta tanto in questo sport la fase della costruzione. Iniziare dalla difesa lo svolgere di ogni azione di gioco. E poi da lì ripartire. Un’altra cosa importante sono le battute al volo che in questi anni sono diventate così fondamentali e hanno regalato spettacolarità al gioco.
Perché secondo lei le donne del volley italiano sono state in questi anni più forti degli uomini?
Un motivo è il passaggio di tanti tecnici dal settore maschile a quelli femminile, dove hanno portato molte idee spesso vincenti. Poi c’ è da dire che la pratica agonistica, specialmente a livello giovanile, sta aumentando più tra le ragazze che tra i ragazzi. Questo significa che il serbatoio per la Nazionale è molto elevato e possiamo scoprire in ogni momento talenti in erba. Così è stato in questi anni. E questo spiega il livello molto alto del volley femminile italiano.
La pallavolo è anche il simbolo dello sport non violento e per le famiglie. Cosa pensa di tutto questo?
E’vero la pallavolo trasmette valori positivi, aiuta a socializzare costuisce una concezione positiva dello sport. Nei palazzetti non si assistono a quei fenomeni di violenza che ci sono in altre discipline come il calcio. Ed è quindi ideale per le famiglie, un modo per ritrovarsi e gustare il senso ludico del fattore agonistico.
Certo che la Federazione ha fatto le cose in grande. Mondiali uomini nel 2010, Mondiali donne nel 2014. Un impegno organizzativo non da poco…
Bisogna ammetterlo, è stato fatto un grande sforzo. Quindi merito alla Federazione che nell’arco di quattro anni porterà i massimi appuntamenti iridati in Italia. E ha fatto anche di più perché nel 2011 ci saranno gli Europei femminili. E’ molto importante quello che si sta facendo per questa disciplina, queste manifestazioni aiutano tutto il movimento.
Ci vorrebbe qualcosa altro, magari un’Olimpiade in Italia con la pallavolo protagonista?
Più che un’Olimpiade e prima di ospitarla, sarei contento che l’Italia ospitasse le Olimpadi giovanili, che si sono disputate poco tempo fa a Singapore.
Anche lei però ha dato il suo contributo…
Sì, con questo cartone animato sulla pallavolo che andrà in onda su Rai 2 nel prossimo novembre. E’ il mio contributo a questo sport che mi ha dato tanto ed è rimasto fino in fondo del mio cuore.
(Franco Vittadini)