Domenica sera, prima di Inter Catania, Massimo Moratti era stato fermato da un giornalista di Sky, che gli aveva chiesto un commento sulle parole di Andrea Agnelli, che aveva sollecitato la Lega Calcio a una decisione sull’esposto presentato un anno fa dalla Juventus, che chiedeva la revoca dello scudetto del 2006, assegnato d’ufficio ai nerazzurri. Il numero uno nerazzurro aveva glissando, dicendo di non voler commentare la notizie per non alimentare un clima già teso che esiste tra i due club, dopo le vicende legate al filone Calciopoli. Passano appena quattro giorni e Moratti, sempre intervista da Sky Sport, si lascia andare ad alcuni commenti che sicuramente non faranno piacere in Corso Galileo Ferraris e ai sostenitori bianconeri. Moratti si è detto infastidito per «la continuità con la quale se ne parla, senza respiro», fatto questo dovuto anche a una mancata risposta da parte della Federazione in merito all’esposto presentato dai bianconeri e al continuo prolungarsi delle indagini di Napoli che vedono tra gli imputati l’ex direttore generale della Juventus Luciano Moggi. Due decisioni che, quanto definitive, potrebbero mettere fine a ogni tipo di discussione
«Trovo talmente lapalissiano che può nascere del fastidio da questa richiesta continua, e alla fine ci si abitua a questa situazione. Quello che realmente può dar fastidio, ad esempio, è la mancanza – continua Moratti – di un accordo tra i presidenti in Lega Calcio. Questo nega alla Lega la possibilità di pensare a come rendere il calcio innovativo. Il calcio cresce e bisogna saper rispondere adeguatamente a questa crescita» ha concluso.