La finale di Europa League metterà di fronte due squadre lusitane, il Porto di Villas Boas e lo Sporting Braga di Domingos Paciencia, nella gara del 18 maggio a Dublino. Una finale portoghese, dunque, che aveva fatto dire a Rui Costa qualche giorno fa “è un grande orgoglio e anche il motivo per cui si parla tanto degli allenatori portoghesi”.
Il Porto dello Special Two (Villas Boas) ha perso ieri sera la prima partita esterna della propria cavalcata europea, condotta sin qui a ritmi e livelli trionfali: ma è stata una sconfitta indolore, dopo che all’andata i dragones avevano rifilato la bellezza di 5 gol agli spagnoli del Villareal.
La qualificazione non è mai stata in bilico, e il successo spagnolo nella gara di ieri sera (3-2) conta solo per le statistiche.
Saluta quindi l’Europa anche l’ultimo italiano rimasto in corsa: quel Giuseppe Rossi che ieri sera ha trovato la forza di realizzare la rete del definitivo 3-2 (su rigore), ma non quella di prendere per mano la squadra dei sottomarini gialli e portarli con sè in Irlanda.
A Dublino volerà il Porto con i suoi gioielli: Hulk, Falcao, Guarin e Fernando sono sulla bocca si tutti e sul taccuino di molti. Il presidente del club si frega le mani: la squadra non verrà smantellata, ma almeno un paio di giocatori di primissimo piano partiranno. A prezzi alti, altissimi.
E Villas Boas? Dopo aver vinto il campionato si appresta ad affrontare, da strafavorito, la sua prima finale europea: il tattico di Mourinho ha davvero saputo apprendere tutto dal suo maestro. Anche la fame di vittorie.
Nell’altra partita, Sporting Braga-Benfica, accade invece quello che non ti aspetti.
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In finale ci va lo Sporting Braga, la cenerentola della competizione. La squadra dell’ottimo allenatore Domingos Paciencia ha avuto la meglio nel derby portoghese con il più quotato Benfica di Jorge Jesus. La vittoria (1-0), arrivata grazie alla rete realizzata da Custodio, ribalta il 2-1 dell’andata, in virtù del gol segnato dal Braga in trasferta la scorsa settimana.
C’è un dato statistico interessante che emerge da questa sfida: il Braga, in nove sfide europee, ha subito solamente una rete. Tutti a chiedersi, allora, chi è questo nuovo numero uno dei lusitani.
La risposta è semplice: Artur, ex estremo difensore della Roma. L’ex giallorosso ieri non ha certo mandato messaggi d’amore alla squadra capitolina al termine della gara: “Oggi siamo stati dei gladiatori. A Roma ci sono troppi “papponi” attorno alla squadra. Oggi sono in finale di Europa League: questa è la mia risposta a chi, a Roma, remava contro di me”. Malinconie giallorosse.