Il calcio italiano sta attraversando un momento davvero particolare: il campionato di serie A non è ancora iniziato – causa uno sciopero dei calciatori che sta mettendo a rischio anche le prossime giornate del torneo – e la Nazionale ha palesato grosse difficoltà anche contro le piccole Isole Far Oer, battute 1 a 0 con una indiscutibile buona dose di fortuna. E allora per avere qualcosa di bello, qualcosa di forte, per riassaporare il profumo di calcio giocato, non ci resta che guardare al torneo cadetto: una competizione tante volte bistrattata ma che mai come quest’anno vede protagoniste grandi squadre del panorama calcistico (Sampdoria, Verona e Torino su tutte) e tantissimi giovani talenti pronti a lottare per ritagliarsi un posto tra i campioni nel calcio del domani. Per parlare della situazione che il nostro calcio sta vivendo è intervenuto – in esclusiva a ilsussidiario.net – Serse Cosmi, storico allenatore del Perugia di Gaucci e protagonista di esperienze in molti club importanti, che ha affrontato a 360° il discorso sul nostro calcio.
Lo sciopero ha bloccato sinora la serie A. Cosa ne pensa?
In verità non ho capito molto del perchè. Di certo chi ci perde sono i tifosi, che non possono gustare la bellezza del campionato italiano.
Ci sarà anche una seconda giornata di pausa forzata o si troverà una soluzione?
No, penso che la prossima giornata si giocherà. Non credo proprio il torneo di serie A si fermi nuovamente.
Sono tempi duri per il calcio italiano: la Nazionale ha fatto fatica a battere anche le modeste Far Oer…
Non mi stupisce: fa parte del DNA della Nazionale soffrire contro le “piccole” e poi fare cose fantastiche contro le grandi squadre.
In Europa si è vista una grande Germania…
Che ha battuto l’Austria 6 a 2, vero. Pecccato che poi i tedeschi non riescano mai a battere l’Italia…
Quindi è fiducioso per il futuro degli azzurri?
Non potrebbe che essere così.
Fermo il campionato di A, non ci resta che il torneo cadetto. Sampdoria e Torino – le due grandi favorite – stanno già facendo fatica…
Già, ma è troppo presto per esprimere giudizi. Così come è presto per dire che Pescara e Sassuolo abbiano iniziato la fuga decisiva: siamo solo alla seconda giornata. Il campionato di serie B è lungo, non finisce mai.
Cosa ci vuole per disputare un grande torneo cadetto?
La consapevolezza delle società, la loro serietà e la chiarezza dei loro programmi sono cose che aiutano in ogni momento di una stagione.
Lei il campionato di B lo conosce bene, avendolo vinto con il Genoa. Com’è vissuto il calcio nella città ligure?
Con tanta passione, tanto affetto e amore per la propria squadra, sia da parte genoana, che da quella blucerchiata.
Le squadre importanti non mancano di certo in questa B: è tornato anche l’Hellas Verona…
Che potrebbe essere la sorpresa di questo campionato. Ma occhio anche al Varese: non è escluso che possa ripetersi.
Chi vede favorite oltre a Sampdoria e Torino?
Ci sono Reggina e Livorno: due squadra che puntano a fare un campionato importante.
C’è anche la matricola Gubbio… cosa ne pensa?
E’ una società costruita bene, con tanta organizzazione e tante idee chiare.
Qualcuno ne ha parlato come la nuova squadra “leader” dell’Umbria…
No! La squadra leader è sempre il Perugia. Stiamo aspettando solo che torni grande…
Ritornerebbe ad allenarlo?
Se mi chiamassero…
C’è anche il ritorno di Zeman…
Grande! E’ sempre lui l’allenatore più moderno.
I giovani più interessanti della serie B quali sono?
Mi piace molto il trio d’attacco del Pescara: Immobile-Insigne-Giacomelli.
Cosmi, torniamo alla sua carriera di allenatore. Le piacerebbe andare all’estero?
Il mio sogno è la Spagna, ma accetterei anche qualche altra esperienza in campionati stranieri.
Anche in paesi cosidetti emergenti come Giappone e Cina, come ha fatto Zaccheroni?
Non vedo perché no…
E allenare una Nazionale le piacerebbe?
Sarebbe una cosa affascinante: se chiamassero direi subito di sì.
(Franco Vittadini)