Dopo il commissario tecnico, il capitano. Le conferenze stampa nel ritiro dell’Italia a Coverciano proseguono: ieri era stato il turno di Cesare Prandelli per inaugurare i giorni di lavoro verso la doppia sfida contro Armenia e Danimarca, oggi invece ha parlato Gigi Buffon. Il capitano della Nazionale approva l’apertura ai giovani, ma non chiude nemmeno le porte ai ‘vecchi’. Insomma, anche con il portiere della Juventus il primo argomento di discussione è Antonio Cassano: “L’esclusione di Cassano dalle convocazioni? Non sono sorpreso. Sono scelte dell’allenatore in base alle sue idee. Non mi sembra però che il c.t. gli abbia chiuso le porte in faccia”. Buffon però smentisce attriti: “Circolano voci? Se si fanno nomi e cognomi, magari si può rispondere. Altrimenti, non si finisce mai. Comunque, non c’è stato nessuno screzio”. Da Cassano – il passo è breve – si passa inevitabilmente a parlare di Mario Balotelli: “Conosciamo tutti il suo valore, sappiamo quanto possa incidere. Ci aspettiamo che riesca ad esprimere in campo le sue qualità facendoci vincere le partite. Ha queste potenzialità. La Nazionale sta cercando di portare avanti un progetto con forze fresche, con giovani che stanno trovando spazio su palcoscenici importanti. Speriamo che questi giocatori crescano rapidamente a livello tecnico e caratteriale. Brasile 2014 non è così lontano, con 8 gare di qualificazione che devono darci il passaporto. Il prossimo anno, poi, c’è la Confederations Cup che va onorata”. Domanda numero tre: Daniele De Rossi. Buffon ridimensiona il caso: “Non c’è nulla di complicato o stravolgente, è capitato che per una domenica l’allenatore abbia deciso di tenerlo fuori. Non si sanno le reali motivazioni, ma a prescindere da questo il valore e l’apporto che riesce a dare lui va oltre le varie problematiche che si può portare dietro. Noi ce l’abbiamo, ce lo teniamo stretto e siamo felici che sia uno dei nostri”. L’importante è sempre e solo il bene della Nazionale, perché Buffon ci tiene davvero: “Non si può dire che la Nazionale sia un fastidio. Deve essere sempre un orgoglio in qualsiasi momento della stagione. Durante il mercato, del resto, le società fanno valutazioni anche in base agli impegni delle nazionali. Vedo un clima normale, le inquietudini che ognuno porta dal proprio club in Nazionale durante l’anno sono quasi all’ordine del giorno. La nazionale è immune da tutte queste negatività”. Ma poi qualcosa sul campionato bisogna pur dirla.
Soprattutto se alla ripresa della serie A ci sarà Juventus-Napoli: “La Juventus sta proseguendo nel cammino cominciato un anno e mezzo fa. La dirigenza ha rinforzato ulteriormente la squadra nel mercato estivo. Il Napoli è una realtà nella quale l’allenatore ha inciso in maniera molto positiva. Ha un gioco consolidato e una rosa di prim’ordine a livello competitivo. Il fatto che non giochi la Champions League, alla fine, peserà. Noi però non cerchiamo alibi. Durante il campionato ci sono sempre sorprese, la prima è la Lazio: sta facendo cose eccezionali e ha un allenatore intelligente, al passo con i tempi. L’Inter ha deciso di ringiovanire la squadra ed è sulla strada giusta: se riuscirà a dare continuità alle prestazioni, potrà dare fastidio sino alla fine. Il nostro cammino in Champions? Abbiamo disputato una gara molto brillante con il Chelsea, non ci siamo ripetuti contro lo Shakhtar, ma vanno riconosciuti i meriti degli avversari: il fatto di non aver perso è stato comunque un segnale forte. Zeman ha dimostrato di essere una persona coerente. E’ un personaggio: lo è diventato prima sul campo con dei meriti tangibili, perché ha fatto cose straordinarie nelle società in cui ha allenato, e poi di conseguenza per un certo modo di proporsi. E ogni tanto si fa fatica a stargli dietro. A volte può eccedere ma quando si parla sempre di certe tematiche, che sono anche delicate, è normale che ogni tanto si rischi qualche eccesso”.