Bellissimo derby del Nord-Est allo stadio Bentegodi tra Chievo-Udinese, con molti episodi che verranno ricordati (purtroppo comprese alcune polemiche arbitrali) e il risultato finale di 2-2 con i gol di Andreolli e Paloschi per i padroni di casa, doppietta di Angella per gli ospiti. La divisione della posta non modifica sostanzialmente la situazione di classifica delle due squadre, con l’Udinese che sale a quota 15 punti e il Chievo che arriva a 11. Ma andiamo ad analizzare la partita con le statistiche ufficiali della Lega Calcio: innanzitutto, bisogna notare che il possesso palla è stato diviso esattamente a metà tra le due formazioni, ed è impressionante il dato identico nella supremazia territoriale (8 minuti e 55 secondi per il Chievo, un secondo in più per l’Udinese). Bisogna dire che i veronesi hanno sfruttato meglio questi dati in equilibrio: il Chievo ha infatti giocato una manciata di palloni in più rispetto all’Udinese (535-513), ha battuto più calci d’angolo (5-2) e ha tirato molto di più. Le conclusioni sono state 14 per i gialloblu, di cui 7 in porta, contro gli 8 tiri totali per l’Udinese, di cui 4 in porta. Ma la squadra di Corini non ha saputo tradurre tutto ciò in un maggior numero di gol, e bisogna anche dire che il pareggio premia una partita nella quale entrambe le formazioni hanno dato emozioni.
Le emozioni non sono mancate in questo derby del Triveneto ricco di colpi di scena e con i gol arrivati in un doppio botta e risposta. Si comincia al 38’ minuto del primo tempo, quando il Chievo usufruisce di un calcio d’angolo: Luciano sfodera una traiettoria velenosa, che sorprende un mal piazzato Brkic. La palla finisce sulla traversa, il più lesto di tutti a raccogliere la ribattuta è Andreolli, che scaraventa in rete da due passi (1-0). Passano però soli quattro minuti, e al 42’ l’Udinese pareggia: calcio d’angolo da destra che viene battuto corto per Allan, cross dal limite dell’area sul secondo palo, Angella sbuca dietro i difensori e in tuffo di testa riesce a schiacciare il pallone in porta, trafiggendo l’incolpevole Sorrentino (1-1). A metà del secondo tempo, il Chievo conquista un calcio di rigore per un fallo di Danilo (ammonito), ma Luciano lo calcia sulla traversa. La scena si ripete anche nel finale di partita: fallo in area di Danilo su Thereau, che però partiva da posizione di fuorigioco. Secondo giallo ed espulsione per il centrale bianconero. Dal dischetto questa volta si presenta Paloschi, che tira forte e centrale, spiazzando Brkic che sceglie l’angolo alla sua destra (2-1). Bel modo per festeggiare il rientro in campo dopo un grave infortunio. Siamo al 44’, eppure l’Udinese ridotta in 10 non si arrende: al 46’ un cross basso giunge a centro area, dove Ranegie tocca per Angella, che spara una botta sotto la traversa (2-2). Prima doppietta in carriera per il giocatore dell’Udinese, e il pareggio è definitivo.
Eugenio Corini, allenatore del Chievo, rifiuta di commentare gli episodi contestati e nella sua analisi nel post-partita si limita agli aspetti tecnico-tattici della partita: “Non voglio parlare degli episodi perché vanno sempre contestualizzati: oggi abbiamo fatto una grande prestazione e avremmo meritato la vittoria. Abbiamo giocato meglio, la squadra ha lavorato molto bene e c’è grande rammarico per aver gettato al vento la vittoria negli ultimi secondi. Su questi aspetti dobbiamo migliorare”. Umore ben diverso in casa Udinese, dove parla per tutti il patron Pozzo:“L’arbitraggio è stato devastante, non ho mai visto una partita così in 27 anni passati nel calcio. In tanti anni ho avuto qualche problema con gli arbitri ma non mi era mai capitato un arbitraggio del genere: un gol regolare annullato, un rigore inesistente accordato al Chievo, un altro rigore scaturito da un fuorigioco di due metri non segnalato, poi l’espulsione di Danilo e quella di Guidolin. Quando mi incontra il designatore Braschi mi dice ‘Stai calmo’, ma come faccio? In giro ci sono 3-4 arbitri pericolosi. Io sono stato un promotore dell’introduzione della tecnologia nel calcio e siamo ancora qui a discuterne ma il problema di fondo rimane: gli arbitri possono sbagliare, ma quanto successo oggi è incredibile con 4-5 errori letali. Sono qui solo per richiamare l’attenzione sull’accaduto perchè certi arbitri non vengano lasciati in circolazione. Non sono in condizione di arbitrare, neanche dilettanti di quarta categoria possono fare errori di questo tipo”.