Forse non tutti sanno che lo sport, e il calcio in particolare, hanno un ruolo ben più decisivo del, comunque importante, “suscitare emozioni”. Di sicuro però, lo sa benissimo Hamad bin Khalifa Al Thani, monarca assoluto del piccolo emirato del Qatar, che proprio grazie allo sport sta rendendo sempre più “longa” la sua già ben longa manus. Il nesso tra le due cose è ben esplicitato da quanto disse Zamparini, presidente del Palermo in odore di petrodollari (sperando non siano in stile Monopoli), il quale giustificava un fantomatico rapporto tra il suo club e investitori arabi come un do ut des, e cioè soldi in cambio di visibilità. Già, perché se i primi, grazie alla gran quantità di gas di cui è uno dei massimi esportatori mondiali, al Qatar non mancano, la seconda invece, almeno fino a poco tempo fa, scarseggiava. Tanto che, come dice Mustapha Kessous in un articolo di Le Monde del 27 Febbraio scorso, una volta all’aeroporto capitò che l’addetto all’imbarco, ad Al Thani che gli presentava il documento d’identità, chiedeva stranito: “Ma il Qatar esiste davvero?”. Lo sceicco se la legò al dito, e da allora le cose cambiarono. Eccome. Tanto che lo staterello, grosso poco più dell’Abruzzo, ora è protagonista nell’assetto geopolitico mondiale. L’intelligenza di Al Thani, appunto, fu nell’intuire che il protagonismo doveva poggiare sulla popolarità, e allora cominciò ad investire e investire: tanto che, attualmente, tra le tante cose sono riconducibili a lui: la Porsche, la Volkswagen, la futura torre più alta d’Europa a Londra, il villaggio olimpico (sempre sul Tamigi), i “Giocatori di carte” di Cezanne, e molto, molto, altro. Ma ciò che più di tutto ha destato interesse, consacrandolo definitivamente, è stato l’ingresso nel mondo del calcio. Innanzitutto, “cominciando dal fondo”, ha comprato il Malaga, squadra di calcio spagnola, piazzando in panchina niente meno che Pellegrini, per intenderci ex allenatore del Real Madrid. Sempre in Spagna, giusto per essere notato, è riuscito a suon di milioni a scrivere la storia del Barcellona: per la prima volta nella sua storia infatti, il club catalano ha accettato di essere sponsorizzato, e infatti da quest’anno, sulle maglie azulgrana, figura la scritta Qatar Foundation.  



Ma, forse per le relazioni politiche già ben avviate, forse perché stupito dalla Senna, forse perché affascinato da Carlà, il barone rampante ha puntato forte su Parigi e il Paris Saint Germain, di cui ha peraltro da poco rilevato il 100% della proprietà. E dopo aver collocato in dirigenza persone competenti (Leonardo e Ancelotti), ha sborsato il cash, e portato Pastore, Maxwell, Menez e molti altri all’ombra della Tour Eiffel. Il colpo da maestro però è stato giocato con la FIFA, da cui ha ottenuto l’assegnazione come paese ospitante dei Mondiali 2022, che si preannunciano un gioiello di tecnologia e spettacolo, ma soprattutto di business e strette di mano. Il braccio armato di Al Thani, nel frattempo, è stata Al Jazeera, che, come un fido cagnolino, ha seguito il padrone in tutti i suoi affari: e così, il canale tematico sportivo fondato nel 2003, è arrivato a detenere per tutto il Medio Oriente i diritti esclusivi di Serie A e Liga, oltre ad essersi comprato i diritti di Mondiali, campionati e coppe varie; e quando i diritti li deteneva un’altra compagnia, AJSport si è comprata la compagnia, come successo con ART Sport nel 2009. E, visto che l’immagine conta, nella TV panaraba sono stati assoldati, come commentatori, gente del calibro di Wenger, Weah, Maldini, Cabrini, Shearer, Sheringham, Altobelli, Gullit: mica male.



Ma, si sa, la fame vien mangiando. E così, all’insaziabile emiro, è venuta voglia di Olimpiadi, ed è già partito il piano per accaparrarsi quelle del 2020. Il problema? Che d’estate in Qatar si muore di caldo. La soluzione? La solita: i soldi, e tanti, per stadi con aria condizionata, come se fosse una Renault Twingo e non un impianto da migliaia di posti. E, statene certi, sono soldi spesi bene.

 

(Giovanni Gazzoli)

Leggi anche

Probabili formazioni Psg Real Sociedad/ Diretta tv: Mbappé all’assalto (13 febbraio 2024)