Sembrava una partita scontata ma all’esordio in Champions League Tito Villanova ne vede di tutti i colori. Lo Spartak dà del filo da torncere ai campionissimi catalani che prima vanno in vantaggio con Tello, poi subiscono la rimonta con l’autorete di Alves e il gol di Romulo. A sistemare le cose ci pensa il solito Messi che, con una doppietta, buca per la prima volta in carriera anche una squadra russa. Ritorna la Champions League anche al Camp Nou. Via Guardiola, dentro Vilanova ma con il solito obbiettivo: diventare campioni. La corsa del Barca verso la finale di Wembley, stadio portafortuna dei blaugrana, sempre campioni a Londra nelle passate edizioni ’92 e 2011, vede come primo ostacolo lo Spartak Mosca; squadra allenata del quarantenne Unay Emery già allenatore del Valencia. Il Barcellona gioca dal primo minuto con Tello, più Messi e Pedro. A centrocampo l’infortunato Iniesta è sostituito da Fabregas che si aggiunge a Busquets e Xavi. Linea difensiva infine composta da Alves, Piquè, Mascherano (oggi 50° presenza in Champions) e Adriano. I moscoviti rispondono con un folto 4-5-1. Curiosità del match: sulle corsie agiranno i fratelli Kombarov: Kyrill terzino destro e Dimitri esterno sinistro.



Al Camp nou si sa il ritmo lo detto dettano i blaugrana e così è per lunga parte del match. Nei primi minuti tuttavia lo Spartak si dimostra capace di un gioco diligente riuscendo a gestire bene la sfera in costruzione e chiudendosi a riccio in fase di non possesso. Dopo 10′ il barca è costretto a giocarsi la prima sostituzione: fuori Piquè, dolorante alla caviglia in tutti i primi minuti di gioco, dentro Song che forma con Mascherano una coppia di stopper inedita. Passano i minuti e i blaugrana lievitano conquistando sempre più campo e togliendo il respiro alle due compatte linee moscovite. Al 14′ arriva il gol che rompe gli indugi: coadiuvata catena di montaggio che da destra trasmette verso sinistra fino a Tello; dribbling secco a saltare il marcatore con successiva parabola a fil di palo. Per Dykan è impossibile arrivarci ed è 1-0. Gli ospiti soffrono nei minuti seguenti, il noto ma sempre imprevedibile gioco catalano stordisce gli avversari che permettono le inserimenti improvvisi prima di Messi e poi di Tello ma entrambi sono rilevati in posizione irregolare. Al 30′ arriva incredibilmente la svolta. La seconda ripartenza di tutta la gare dello Spartak lancia sulla corsia di destra Emenike che vede e cerca basso l’inserimento di area di Ari, Alves cerca l’anticipo ma buca un attonito Vades: 1-1. L’ultimo quarto d’ora vede protagonista il Barcellona che non dimostra però la solita brillantezza. Le azioni più pericolose sono di Fabregas che prima viene toccato con un dubbio intervento in area e poco dopo è pescato dal suggerimento di Xavi che impegna Dikan.



Nella ripresa il barca clamorosamente subisce pure un’involuzione nel gioco: il giro palla diventa sempre più scontato così che lo Spartak ha buon gioco riuscendo a bloccare con le due massicce linee gli attacchi avversari. Al 58′ la seconda svolta della partita. Come nel primo tempo un contropiede dei russi, appena successivo a una pericolosa girata di Messi, manda in gol Romulo all’esordio in Champions. La difesa catalana non brilla anzi si fa cogliere impreparata sull’inserimento da dietro dell’ex centrocampista del Vasco che salta troppo facilmente Adriano e buca dalla destra Valdes. Il risultato ora dice 1-2 Spartak e nessuno quasi ci crede. L’allenatore blaugrana ridisegna allora il suo carrarmato togliendo Alves per Sanchez: ora è un 3-4-4! Il Barcellona ci mette comunque un po’ più di dieci minuti per riprendersi; dopo un continuo flusso di passaggi sulla trequarti avversaria la squadra di casa trova la profondità di Tello, oggi il migliore, che salta ancora secco il diretto avversario e dalla linea di fondo penetra in area per l’assist vincente a Messi. La pulce segna facile a Dykan e rimette in sesto i suoi che da ora riprendono definitivamente in mano il match. Villanova può ora rilevare Tello, che esce tra gli applausi dopo gol e assist, ed inserire il rientrante Villa. Proprio il Guaje, sugli sviluppi di un’azione concitata, va vicinissimo al nuovo vantaggio ma un grande Suchy gli si oppone con tutto il corpo in extremis posticipando il gol vittoria di qualche minuto. Al minuto 80′ Messi dupilca su cross di Sanchez dalla sinistra: gol numero 53 in Champions, quarto marcatore della storia della coppa, 262 gol in maglia blaugrana. Lo Spartak non ce ne ha più, Emerike, veloce ma potente attaccante, che per tutto il match ha trascinato i suoi in avanti, non tocca più un pallone, Xavi e Cesc congelano tra i loro piedi il finale di gara e Villanova può esultare. I moscoviti escono a testa alta, fare due gol al Camp Nou e andare vicino a vincerla non è una cosa da tutti. Il Barcellona non ha giocato come ci ha abituato, il ritmo non è ancora quello forsennato che gli alieni quando vogliono sanno fare; Villanova ha rischiato ma merita i primi tre punti all’esordio in Champions. (Giorgio Davico)



Il Tabellino

Barcellona: Víctor Valdés (Alexis, min.63); Alves, Piqué (Song, min.12), Mascherano, Adriano; Xavi, Busquets, Fàbregas; Pedro, Messi y Tello (Villa, min.74).

Spartak Mosca: Dykan; Kirill Kombarov (Makkev, min.46), Insaurralde, Suchy, Dmitri Kombarov; Kallstrom (Jurado, min.77), Rafael Carioca; McGeady, Romulo, Ari (Dzyuba, min.83); y Emenike.

Goles: 1-0, min.13: Tello. 1-1, min.29: Alves (p.p.). 1-2, min.59: Romulo. 2-2, min.72: Messi. 3-2, min.80: Messi.

Arbitro: Milorad Mazic, de Serbia.

Ammoniti: McGeady (min.31), Song (min.34), Kallstrom (min.42), Emenike (min.44), Romulo (min.75) y Suchy (min.77).

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