Giornata trionfale per l’Italia alle Paralimpiadi di Londra 2012. L’oro di Alex Zanardi nella cronometro di Handbike, categoria H4, l’argento conquistato dal tandem dei fratelli Ivano e Luca Pizzi, impegnati sui 24 chilometri a cronometro, e il bronzo di Vittorio Podestà nella cronometro della Handbike, categoria H2 vanno infatti ad aggiungersi alla medaglia d’oro conquistata questa mattina da Assunta Legnante nel getto del peso (clicca qui per leggere la notizia).
La gara di Alex Zanardi era attesissima, e l’ex campione di Formula 1 non ha tradito le attese: il bolognese è il nuovo campione paralimpico della cronometro H4, gara che ha chiuso in 24’50″22, precedendo il tedesco Norbert Mosandl (argento in 25’17″40) e lo statunitense Oscar Sanchez (bronzo in 25’35″26). Una gara condotta in modo autorevole da parte di Zanardi, che coglie così un successo preziosissimo, ciliegina sulla torta di una carriera nelle handbike che gli aveva già regalato un titolo italiano, un argento mondiale e la vittoria alla maratona di New York. La seconda vita di Zanardi, iniziata dopo il drammatico incidente al Lausitzring nel settembre 2001 e già ricca di tanti momenti speciali, si arricchisce dunque di una pagina specialissima. Ecco le prime parole che l’ex pilota ha rilasciato ai microfoni di Rai Sport: “Credo che la programmazione abbia fatto la differenza. Ho dato il massimo ed è bastato per regolare tutti quanti. Se continuerò? Innanzitutto fra due giorni (venerdì 7 settembre, ndR) c’è la gara in linea poi non so, vedremo. Io in ogni caso senza sport non so vivere. Mi considero uno che ha avuto tantissimo nella vita e continuo ad aggiungere. Di questo non posso che ringraziare la Dea bendata”. L’impresa assume toni ancora più speciali se si pensa che le gare sono state disputate sul circuito automobilistico di Brands Hatch, dove Alex conquistò la prima pole position della carriera in Formula 3000 nel 1991 superando Damon Hill: “All’epoca avevo fatto il primo tempo ma ero arrivato secondo in gara – ha ricordato l’azzurro -, mi mancava il gradino più alto e l’ho portato a casa”. Due dediche completano la giornata: “Dedico questo oro a Vittorio Podestà (suo amico e collega del Barilla Blu Team, oggi medaglia di bronzo nella propria gara, ndR), senza di lui non sarei mai arrivato qui. A molti sembrava che intraprendere questa avventura alla mia età fosse una follia, ma questa non è l’unica follia fatta in vita mia. La dedica è anche per mia moglie Daniela”.
Vittorio Podestà dunque ha vinto la medaglia di bronzo nella stessa gara di Zanardi, ma nella categoria H2. La medaglia d’oro è andata allo svizzero Heinz Frei in 26’52”39, l’argento all’austriaco Walter Ablinger (26’57”25), mentre il tempo di Podestà è stato di 27’01”98. La terza soddisfazione di giornata dal ciclismo è giunta grazie alla medaglia d’argento di Ivano Pizzi nella cronometro categoria B, con la guida del fratello Luca. Il tandem italiano ha chiuso la gara con il tempo di 30’50”41, preceduto solo dallo spagnolo Christian Venge (guidato da David Llaurado Caldero) in 30’48”25, mentre la medaglia di bronzo è andata all’irlandese James Brown, che con la guida Damien Shaw ha completato il percorso in 31’13”00. L’Italia giunge così a un totale di 15 medaglie, equamente divise tra ori, argenti e bronzi (5-5-5).
(Mauro Mantegazza)