Una medaglia che è destinata a fare rumore, il bronzo conquistato da Annalisa Minetti nei 1500 di atletica leggera categoria T12 alle Paralimpiadi di Londra 2012. Innanzitutto, perchè Annalisa è una delle punte di diamante della spedizione italiana, un personaggio ben noto al grande pubblico in quanto in passato ha partecipato a Miss Italia e soprattutto al Festival di Sanremo, che vinse nel 1998 con la canzone “Senza te o con te”, che centrò una clamorosa accoppiata vincendo sia la categoria ‘Nuove Proposte’ sia la gara dei big. Annalisa è cieca, e in tutti questi anni si è dedicata anche allo sport, dimostrandosi fortissima sia sugli 800 (distanza che non fa parte del programma delle Paralimpiadi) sia sui 1500, gareggiando con la guida Andrea Giocondi. Ieri ha ottenuto il record del mondo della propria categoria correndo la distanza nel tempo di 4’48”88, e la medaglia di bronzo nella gara. Vi chiederete: come è possibile stabilire il record del mondo e vincere soltanto la medaglia di bronzo?
Colpa degli accorpamenti di categorie decisi dal Comitato Internazionale Paralimpico è stato costretto per esigenze televisive. In breve, per ridurre il numero di gare, che era ritenuto eccessivo, nelle ultime edizioni delle Paralimpiadi è stato ridotto il numero delle gare, facendo correre insieme atleti con gradi diversi di disabilità. Tornando alla gara di Annalisa Minetti, l’azzurra ha stabilito il record del mondo per i ciechi (categoria T11), ma ha dovuto confrontarsi con atlete ipovedenti (cioè che conservano parzialmente la vista). Non c’è stato quindi nulla da fare contro la russa Elena Pautova – vincitrice della medaglia d’oro con il tempo di 4’37”65 – e la spagnola Elena Congost, vincitrice della medaglia d’argento, che sono andate in fuga fin da subito. La Minetti però ha battuto in volata la ceca Sedlackova, conquistando così un posto sul podio. Vero che il programma delle gare era noto a tutti, ma resta difficile da accettare che atleti in condizioni ben diverse gareggino insieme. Molto chiare in proposito sono state le parole di Luca Pancalli, presidente del Comitato paralimpico italiano: “Gare così fanno perdere credibilità al movimento. I criteri sono migliorabili. Le classificazioni devono essere aggiornate di continuo. Va bene lo spettacolo, ma il concetto paralimpico deve essere quello di gare in cui gli atleti gareggiano con pari opportunità”. Comunque, la medaglia della Minetti non è stata l’unica soddisfazione per l’Italia nella giornata di ieri.
Nella mattinata era arrivata la medaglia d’argento di Elisabetta Mijno nel tiro con l’arco (clicca qui per leggere la notizia), mentre in serata una bella soddisfazione è arrivata anche dal nuoto. Federico Morlacchi, 18 anni, ha vinto la medaglia di bronzo nei 400 stile libero categoria S9 (Morlacchi soffre di un mancato sviluppo del femore sinistro), dopo avere ottenuto il terzo posto anche nei 100 farfalla giovedì scorso. Per Federico tempo di 4’18”55; ecco cosa ha detto al termine della gara il suo allenatore: “Non pensavo potesse arrivare ad un tempo del genere”. A soli 18 anni il futuro è suo: il nuoto con Federico e con Cecilia Camellini ci sta regalando grandi gioie. Il medagliere dell’Italia raggiunge così quota tre ori, quattro argenti e quattro bronzi.
(Mauro Mantegazza)