Alle 20:45 di questa sera si gioca Celtic-Barcellona, partita valida per il gruppo H di Champions League. Una partita che era già andata in scena lo scorso anno, e che era entrata nella storia: i biancoverdi vinsero 2-1 facendo esplodere il Celtic Park, provocando le lacrime di commozione di un tifoso doc come Rod Stewart e compiendo un’autentica impresa, tanto da qualificarsi agli ottavi di finale. Quest’anno le cose rischiano di essere decisamente più difficili: gli scozzesi hanno già perso la prima partita e, dovessero cedere il passo anche oggi (o comunque non vincere), il cammino si complicherebbe non di poco. I catalani, viceversa, per il momento guardano dall’alto dei loro 3 punti e del +4 di differenza reti il girone: sanno bene che espugnare il Celtic Park vorrebbe dire mettersi in tasca un bel pezzo di qualificazione, e rendere le due sfide centrali contro il Milan meno tese e incerte. Arbitra il francese Lannoy.
Naturalmente la prima domanda posta a Neil Lennon ha riguardato l’assenza di Leo Messi. “Un’ottima notizia per noi”, la risposta. “Stiamo parlando del più forte giocatore al mondo, e per questo è anche un peccato, perchè è sempre bello vedere i migliori a Glasgow”. Nonostante questo, ovviamente, il tecnico del Celtic non abbassa la guardia: “Dovremo essere attenti quando ricevono palla sulla trequarti, lì il loro fraseggio veloce può essere fenomenale. Neymar ha doti meravigliose, è rapido e parte dalla sinistra dando il meglio, ha il gol dentro. Ora non ha senso paragonarlo a Messi, ma ha un futuro fantastico davanti a sè”. E sul girone: “Non vincere contro il Barcellona non sarebbe un dramma, ma è chiaro che se poi il Milan dovesse battere l’Ajax per noi le cose si complicherebbero”. Solito 4-4-2 per una squadra che aveva già rischiato di essere eliminata nel playoff: davanti a Forster, una delle certezze, linea guidata dal nigeriano Ambrose e da Lustig, con terzini Van Dijk e Izaguirre. I punti di forza sono il greco Samaras (arriva da una tripletta, sabato sul campo del Kilmarnock), il capitano Scott Brown (largo a destra) e Commons che agisce da sinistra. Anthony Stokes, irlandese, sarà il riferimento avanzato.
Soprattutto Teemu Pukki, giovane arrivato in estate dallo Schalke 04, e Dereke Boerrigter, uno dei talenti dell’Ajax che qui non ha ancora trovato troppo spazio (e per stasera è in dubbio). Poi l’altro attaccante Amido Baldè e il giovane centrocampista Dylan McGeouch, 20 anni. Il solo Biton è un giocatore difensivo, gli altri guardano tutti la porta avversaria.
Il solo Joe Ledley, che però è assenza pesante essendo uno dei leader del centrocampo e dell’intera squadra.
Il Barcellona arriva a questo appuntamento con uno score mica da ridere: sette vittorie su sette partite in campionato, una su una in Champions League, due pareggi che sono valsi la Supercoppa di Spagna. Per Gerardo Martino non poteva esserci inizio migliore, e la fase difensiva che latitava inizialmente sta migliorando (zero gol subiti nelle ultime due della Liga). “Messi è il migliore al mondo, ma abbiamo tanti altri giocatori”, ha iniziato la sua conferenza stampa il Tata. “Abbiamo però altri giocatori, quindi l’assenza di Leo non può essere una scusa. Anzi: sarà un esame per gli altri, ma già in altre occasioni ci siamo dovuti privare di lui”. Quest’anno è successo a Malaga: è finita 1-0 per i blaugrana. “La partita sarà simile a quella dell’anno scorso? Lo dite tutti, ma noi non lo sappiamo. Dovremo stare attenti alle palle lunghe e a non perdere il possesso. Se manteniamo quello e la concentrazione non concederemo calci piazzati, in cui loro sono molto pericolosi avendo prestanza fisica e altezza maggiore”. In più, ma questo Martino non lo dice, il Barcellona soffre dannatamente le situazioni da palla inattiva. Formazione condizionata dalle assenze: “Abbiamo portato giocatori della squadra B”, ricorda il tecnico argentino, che ha ricordato anche come i suoi debbano esprimere “un calcio migliore, a prescindere dai risultati che stiamo ottenendo”. Adriano, in gol sabato, gioca a sinistra, in una difesa che vede Bartrà agire al centro con Piqué. Centrocampo solito, mentre in attacco, in assenza di Messi, è Fabregas a fare il falso nueve (ruolo già occupato in Nazionale) con Sanchez e Neymar ai lati.
Pedro se la gioca: potrebbe essere lui il titolare al posto di Sanchez (più di Neymar). C’è anche Cristian Tello, insieme ad Alex Song che già a gennaio potrebbe salutare per il poco spazio in squadra. Completano, oltre al secondo portiere Pinto, Martin Montoya, Jonathan Dos Santos e Sergi Roberto: giovani, ma già perfettamente integrati nella rosa blaugrana.
Oltre a Messi (rientro previsto tra due-tre settimane), ce ne sono altri: Mascherano e Puyol sguarniscono il reparto centrale della difesa (bicipite femorale e ginocchio), poi sono fuori dai giochi Jordi Alba (bicipite femorale) e i due esterni offensivi Afellay (coscia) e Cuenca (ginocchio), ai margini delle rotazioni del Tata con tutta probabilità, ma comunque elementi preziosi.
1 Forster; 5 Van Dijk, 23 Lustig, 4 Ambrose, 3 Izaguirre; 8 S. Brown, 2 Matthews, 21 Mulgrew, 15 Commons; 10 Stokes, 9 Samaras. All. Lennon
A disp: 21 Zaluska, 6 Biton, 11 Boerrigter, 17 Baldè, 18 Rogic, 20 Pukki, 46 McGeouch
Squalificati: –
Indisponibili: Ledley
1 Victor Valdes; 22 Dani Alves, 3 Piqué, 15 Bartrà, 21 Adriano; 6 Xavi, 16 Sergio Busquets, 8 Iniesta; 9 Sanchez, 4 Fabregas, 11 Neymar. All. Martino
A disp: 13 Pinto, 2 Montoya, 17 Song, 12 J. Dos Santos, 24 Sergi Roberto, 20 Tello, 7 Pedro
Squalificati: –
Indisponibili: Puyol, Mascherano, Jordi Alba, Cuenca, Afellay, Messi
Arbitro: Lannoy (Francia)