Grande appuntamento questa sera con il gruppo D di Champions League: per la seconda giornata si gioca Manchester City-Bayern Monaco, sfida di lusso tra due superpotenze del calcio europeo, le ovvie candidate alla qualificazione agli ottavi di finale. Con una differenza sostanziale: mentre i bavaresi arrivano da una stagione in cui hanno vinto tutto e in generale hanno una tradizione di almeno 40 anni ai vertici del calcio europeo, i Citizens sono nuovi a queste atmosfere, hanno raggiunto la “grandeur” da poco e le prime due campagna in Champions League sono andate malissimo (lo scorso anno, nessuna vittoria nel girone). Ecco perchè è arrivato Manuel Pellegrini, un tecnico che ha portato la favola Villarreal fino alla semifinale sette anni fa, e che ora ha in mano una realtà concreta fatta di ingaggi milionari e parata di campioni ma un’anima da formare. Dall’altra parte Pep Guardiola, uomo dei 14 trofei in 4 anni con il Barcellona (2 Champions), uomo fortemente voluto dal Manchester City che per convincerlo si è portato in casa l’ex dirigente blaugrana Txiki Begiristain, ma ha comunque fallito l’assalto. Arbitra l’olandese Kuipers; entrambe hanno vinto all’esordio, ripetersi stasera vorrebbe dire avere gli ottavi in tasca.
Manuel Pellegrini pensava forse a un avvio diverso in campionato: di fatto il suo Manchester City non è ancora decollato, al momento schiacciato da un’alchimia che non si trova. Il talento individuale ha evitato il patatrac, ma la caduta sul campo dell’Aston Villa (con tre gol subiti) ha fatto suonare pesanti campanelli d’allarme, e nemmeno la tesi che quest’anno si pensi innanzitutto all’Europa convince più di tanto. “Mi aspetto una grande risposta dai miei”, dice il cileno, “in Champions siamo partiti molto bene ed è importante continuare in questa direzione. Il Bayern è forte e lo sappiamo, ma possiamo fare tre punti perchè stiamo bene”. Inevitabile la domanda sulla rivalità con Guardiola: i due si sono incontrati nella Liga 2009/2010, Pellegrini ha fatto il record di punti (96) con il Real Madrid ma a vincere il campionato è stato il Barcellona (99), che si è portato a casa anche i due Clasici (1-0 e 2-0). “E una sfida tra i giocatori, no tra gli allenatori. Pep è un grande, ed è in un grande club; proverà a portare a Monaco tutte le qualità che ha trasmesso anche al Barcellona”. Per batterlo, Pellegrini si affida al 4-3-3, schema tanto caro alla società blaugrana: Kompany è ormai pienamente recuperato e gioca insieme a Nastasic al centro, Kolarov si è ripreso il posto da titolare, in mezzo Fernandinho detta già i tempi dell’azione con Yaya Touré che gli lascia spazio e si defila, anche Nasri è elemento importante e arretra la sua posizione per dare fastidio in mediana. Davanti, Jesus Navas e Negrdo sono le scelte del tecnico; con loro ci sarà Jovetic, il cui avvio in Premier League non è stato dei migliori.
Solo panchina per Dzeko e Aguero: certamente una notizia, anche se il Manchester City ha una potenza di fuoco talmente ampia da dover sempre sacrificare qualche stella. La speranza di Pellegrini è di portarla a casa dando allo stesso tempo fiato ai suoi due bomber; le altre scelte sono Milner e Javi Garcia, Clichy che con Mancini era titolare più o meno fisso e Micah Richards, in estate sondato dal Milan.
David Silva manca, ed è un’assenza che si farà sentire: lo spagnolo è il vero collante tra centrocampo e attacco, è diventato subito un leader naturale della squadra e la sua capacità di smarcare il compagno davanti alla porta è merce rara.
Anche Guardiola naturalmente ha dovuto rispondere a domande per quanto riguarda Pellegrini, contro il quale ha un record decisamente vincente (non ha mai perso contro di lui): “Non conterà nulla, Manuel sa far giocare bene ogni squadra che allena. Mi piace sfidarlo, pratica un gioco a viso aperto e palla a terra. Non vedo l’ora che inizi la partita”. E ancora, sul fatto che lui stesso abbia preso in mano una squadra che ha vinto tutto: “I trofei erano già tantissimi, uno in più non fa differenza. Detto questo sono soddisfatto del mio lavoro solo quando giochiamo bene. Per esempio, sabato abbiamo vinto ma con una prestazione insufficiente”. La vittoria per 1-0 contro il Wolfsburg non ha convinto, ma è anche vero – come ha ricordato il tecnico – che a centrocampo mancano giocatori, e bisogna adattarsi. Guardiola al momento ha abbandonato il 4-3-3: era uno dei grandi dubbi al suo arrivo in Baviera, subito risolto in favore di un più strutturale 4-1-4-1 che esalta le caratteristiche dei suoi senza rinunciare al “pivot” davanti alla difesa. Che potrebbe e dovrebbe essere Philip Lahm; non si può fare altrimenti visti gli infortuni (anche Schweinsteiger è in dubbio). Dunque a destra c’è Rafinha, quantomeno rientra Jerome Boateng (in mezzo con Dante) e sembra stare bene anche Arjen Robben, che sarà l’esterno a destra con Ribery a sinistra e Kroos a occuparsi del centrosinistra. Davanti, scelto ancora Mario Mandzukic: questa è la vera sorpresa, perchè si pensava che Guardiola avrebbe schierato Muller da attaccante “mascherato” come era stato con Messi a Barcellona, e invece Pep ha dimostrato di sapersi adattare al contesto. Per ora, i fatti gli danno ragione.
Muller va dunque in panchina, insieme a Mario Gotze che causa infortunio ha giocato pochissimo. Claudio Pizarro sembrava destinato alla partenza, e invece è rimasto e continua a fare quello che fa meglio: i gol. Poi Shaqiri, giocatore che con Guardiola sta trovando più spazio, il terzino sinistro Diego Contento e Van Buyten, uno dei veterani del gruppo.
Guardiola ha fatto riferimento alle tante assenze, e ne ha ben donde: Badstuber, ma soprattutto Javi Martinez (per molti il vero indizio, un anno fa, del futuro di Guardiola, si disse che era stato un acquisto “su commissione” di Pep) e Thiago Alcantara, lui richiesto in prima persona e a gran voce dal tecnico catalano, che già a Barcellona lo faceva giocare pur dietro agli intoccabili Xavi e Iniesta. Nei piani dell’allenatore, sarebbe lui l’uomo davanti alla difesa.
1 Hart; 5 Zapaleta, 4 Kompany, 33 Nastasic, 13 Kolarov; 42 Yaya Touré, 25 Fernandinho, 8 Nasri; 15 Jesus Navas, 19 Negredo, 35 Jovetic. All. Pellegrini
A disp: 30 Pantilimon, 2 Richards, 22 Clichy, 7 Milner, 14 Javi Garcia, 10 Dzeko, 16 Aguero
Squalificati: –
Indisponibili: David Silva
1 Neuer; 13 Rafinha, 17 J. Boateng, 4 Dante, 27 Alaba; 21 Lahm; 10 Robben, 31 Schweinsteiger, 39 Kroos, 7 Ribery; 9 Mandzukic. All. Guardiola
A disp: 22 Starke, 5 Vun Buyten, 26 Contento, 11 Shaqiri, 19 Gotze, 14 C. Pizarro, 25 Muller
Squalificati: –
Indisponibili: Badstuber, Thiago Alcantara, Javi Martinez
Arbitro: Kuipers (Olanda)