Partita dominata dalla paura e dalla necessità di non perdere. Nel primo tempo due buone occasioni per il Verona, una tra i piedi di Juanito Gomez (respinta) e l’altra sulla testa di Pazzini (fuori). Meglio i padroni di casa nella ripresa, ma il portiere Rafael si esalta prima sul diagonale di Lasagna, in seguito a un errore di Marquez, poi sul colpo di testa di Matos. La situazione di Mandorlini non è delle migliori, la società potrebbe pensare ad un esonero per il tecnico con Guidolin in testa per prendere il posto dell’allenatore.
Finisce a reti bianche, zero a zero, la sfida fra il Carpi e l’Hellas Verona in programma ieri a Modena, gara valida per l’undicesima giornata del campionato di Serie A 2015-2016. Al fischio finale ha parlato il centrocampista degli emiliani, Raffaele Bianco, che ai microfoni di Trc si è mostrato un po’ amareggiato per il mancato successo: «Per come è andata la partita, per quello che si è visto, non possiamo essere soddisfatti al 100% anche perché giocavamo in casa. Le occasioni migliori alla fine le abbiamo create noi, e la partita si poteva e doveva vincere. Dobbiamo prendere le cose buone di questo match e pensare alla prossima settimana, sperando di fare l’impresa. C’è delusione per non essere riusciti a fare gol; la classifica dice che siamo ultimi ma sulla carta non siamo da quelle posizioni».
Il pareggio a reti bianche tra Carpi e Verona è stato caratterizzato da un predominio territoriale degli ospiti che hanno raggiunto il 67% del possesso palla. Un possesso-palla che probabilmente Sannino ha concesso agli avversari, visto anche il baricentro più basso 48,97 rispetto al solito, per scelta tattica visto che la squadra carpigiana è riuscita a rendersi più pericolosa come dimostrano le 6 parate, di cui 2 decisive, effettuate da Rafael, contro le 3 di Benussi, confermato anche dalle occasioni da gol, 5 per gli emiliani contro le 3 degli scaligeri. Anche per quanto riguarda i tiri il Carpi ha prevalso con 8 totali, di cui 6 in porta, contro i 6, di cui 3 in porta, degli uomini di Mandorlini che quindi non sono riusciti a sfruttare il prolungato possesso del pallone. I due giocatori che sono andati più vicino al gol sono difatti stati Matos e Lasagna che hanno tirato in porta rispettivamente in 3 e 2 occasioni.
Molte delle statistiche dell’incontro testimoniano invece il sostanziale equilibrio tra le due squadre, come i corner (5-6), i falli subiti (17-18) e le palle recuperate (17-19) in cui si sono distinti Halfreddsson e Moras con 4 recuperi. Un dato che invece testimonia l’impostazione tattica data dai due tecnici sono i lanci lunghi, i padroni di casa hanno tentato questa soluzione in ben 22 occasioni, contro le 15 degli ospiti. Un ulteriore testimonianza della volontà di Mandorlini di conquistare campo col possesso palla contro l’intenzione di Sannino di sfruttare la velocità dei tre attaccanti schierati con molti lanci lunghi.
Le due squadre si sono equivalse anche sotto il punto di vista della distanza percorsa, 104 Km contro 102 Km ed i due migliori in campo, anche a livello statistico, sono stati Gabriel Silva e Rafael. (Marco Guido)
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