La seconda sconfitta stagionale in Europa League del Torino, seconda di fila dopo il KO di Udine di domenica, pesa come un macigno sulle spalle e sulle ambizioni del gruppo di Ventura. D’altronde analizzando il match (e la vigilia) sulla base delle indicazioni statistiche, il risultato era prevedibile: quarta vittoria su quattro match giocati nel 2015 per lo Zenit, con 9 gol segnati e nessuno subito. Oltre ad una striscia casalinga di vittorie in Europa League da urlo. E cominciando dalla fine, ovvero dal dato sui tiri in porta al 90, la fotografia è nitida: 15 per i padroni di casa (di cui 7 in porta), solo 2 (fuori) per gli ospiti. Possesso palla e attacchi totali sono in linea con queste indicazioni: 61 a 39% il primo, 46 a 15 i secondi. Una tirannia indiscutibile e alimentata dalla superiorità numerica, che poteva produrre certamente anche un gol in più per i russi. Infine i passaggi riusciti: 621 a 291 per Danny e compagni, che hanno tenuto in pugno alla grande la partita, lasciando il Toro nell’arena e portandolo a mò di torero per le corna verso l’esito ricercato. Non si è visto il matador, però, al ‘Petrovskij Stadion’. E questo a volte costa molto caro…
Spazio alle interviste del post partita. Giampiero Ventura, sorprendendoci profondamente, sbaglia completamente approccio e accusa il direttore di gara, come riporta ‘Gazzetta.it’: “Risultato difficile da ribaltare ma non impossibile, un po’ come quello con l’Athletic Bilbao. Mai dire mai… Vedremo, però, se ce la faranno giocare. L’arbitro ha preso delle decisioni che mi hanno lasciato sconcertato, ha condotto una direzione di gara a senso unico a favore dello Zenit. Non entro nel merito dell’espulsione di Benassi, con lo stesso metro ci sarebbero stati tanti altri gialli. E’ proprio la conduzione nel suo complesso a non avermi convinto. Già affrontavamo un avversario più forte di noi sulla carta, se poi si regala un uomo per 70 minuti diventa davvero difficile. Tra una settimana, però, ripartiremo ad armi pari“. André Villas-Boas, come riporta ‘Goal.com’, è invece più lucido: “Penso che l’espulsione di Benassi ha modificato l’impostazione di gioco del Torino, togliendo una punta per il contrattacco granata. Fino ad allora la nostra pressione era buona, eravamo riusciti ad avere tanto la palla, il problema è che giocare contro 5 difensori e 3 mediani rendeva molto difficile entrare negli ultimi metri, quindi abbiamo creato meno di quello che volevamo. L’espulsione? Ieri abbiamo visto una squadra giocare in 10 in Champions e tenere sempre la palla. Loro hanno deciso di continuare a giocare con le linee basse, noi siamo riusciti a segnare“. Niente da dire, esauriente. (Luca Brivio)