Il Campionato Mondiale di Formula E torna protagonista oggi con l’ePrix di Buenos Aires, capitale dell’Argentina. Attualmente nella classifica del Mondiale Piloti comanda Sebastian Buemi con 62 punti, poi Luca di Grassi su ABT con 61 punti. Dietro di loro il vuoto, molto staccato già il terzo, 28 punti infatti per Jerome D’Ambrosio. A 4 punti soltanto il campione del mondo Nelsinho Piquet. Nella classifica costruttori in testa c’è la Renault con 73 punti, a 71 la ABT, a 52 la Dragon. Una lotta quindi a due per il Mondiale per il momento tra Buemi e Di Grassi nel campionato per monoposto spinte da motori elettrici. Per presentare l’ePrix di Buenos Aires e parlare di Formula E abbiamo sentito Michela Cerruti. Eccola in questa intervista esclusiva per IlSussidiario.net.
Come vedi questo Gran Premio d’Argentina? La scorsa stagione la gara in Argentina fu molto influenzata dalle temperature calde, vedremo quindi cosa succederà quest’anno. Posso solo dire che mi auguro di vedere una gara emozionante, spettacolare. Il livello delle forze in campo però è ben definito, speriamo che possa venire fuori qualche outsider come l’anno scorso, quando a conquistare il successo fu Da Costa.
Un giudizio sul circuito? Rispetto all’anno scorso è stato modificato, anche per questioni di sicurezza: alcune curve sono state rallentate. In particolare la prima curva, per diminuirne la pericolosità per i piloti. Ci sono poi da ricordare un curvone veloce prima del traguardo e alcune sconnessioni. C’è la possibilità di effettuare molti sorpassi e questo rende il circuito molto spettacolare, la gara in teoria molto interessante.
Come stanno procedendo i progressi sul motore elettrico in Formula E? A livello di prestazioni a poco le cose stanno cambiando. Si è liberato il cambio, si è liberato il motore. Certamente c’è sempre il limite della batteria, ma c’è una migliore durata.
Quando vedremo l’elettrico più diffuso anche sulle macchine di tutti i giorni? Ci vorrà tanto tempo, adesso mi sembra troppo presto perché questa cosa succeda.
Chi vedi favorito per il successo finale nel Gran Premio d’Argentina? Buemi in questo momento ha qualcosa di più. Il suo rivale più pericoloso sarà naturalmente Di Grassi.
Come vedi invece la lotta per il titolo, Buemi e di Grassi saranno gli unici candidati? Dovrebbero essere loro in teoria, vedendo come sta andando il Mondiale. Buemi è il favorito, già nella scorsa stagione ha perso il titolo per un solo punto.
Piquet junior, campione del mondo, in crisi profonda con la Nextev: per quali motivi? E’ partito male il campione del mondo. L’anno scorso con la China Racing era ugualmente partito male ma poi recuperò. La NEXTEV paga magari il minor sviluppo avuto finora.
Renault e ABT Audi sono superiori alle rivali? Sono più forti in questo momento, in ordine metto la Renault, la ABT e poi la Virgin.
Fino a quando dovremo aspettare per una gara di Formula E in Italia? E’ una questione di investimenti, di soldi, forse dovremo aspettare anche due anni. Sicuramente per una città italiana sarebbe una cosa molto bella e di prestigio ospitare una gara di Formula E.
Quali sono i tuoi impegni attuali? Dopo aver partecipato al campionato VLN Endurance Championship e aver ottenuto un sesto posto alla 24 Ore del Nurgburing. attualmente sto partecipando allo sviluppo dell’Alfa Romeo Giulietta TCR firmata da Romeo Ferraris, per la produzione di alcuni esemplari di questa macchina.
I tuoi sogni quali sono? Intanto mi accontenterei di avere una guida. Poi il mio più grande sogno sarebbe quello di vincere la 24 Ore di Spa, il circuito più emozionante della Formula 1.
Magari correrci in Formula 1… Mi sembra improponibile, non credo che sia possibile, bisogna avere tanti soldi, bisogna essere al posto giusto nel momento giusto. Manca da tempo un pilota italiano, anche se nella Ferrari Academy ci sono alcuni piloti italiani che la scuderia di Maranello sta facendo crescere.
E’ difficile essere una donna pilota nel mondo dei motori? Diciamo che è un mondo formato per la maggior parte di uomini e magari si fa più fatica. Questo è normale, poi è anche vero che c’è una certa impostazione culturale in Italia e questo si sente… (Franco Vittadini)