Il nome di Filippo Magnini in un’inchiesta relativa al doping fa rumore: si tratta pur sempre di una vera leggenda del nuovo italiano, tanto da essere in pratica unanimemente considerato dagli esperti come il miglior stileliberista azzurro di tutti i tempi. E’ stato due volte campione Mondiale nei 100 stile libero nel 2005 e nel 2007, anche se il grande cruccio per Magnini è sempre rappresentato dalle Olimpiadi, kermesse in cui nel corso della sua carriera è riuscito ad ottenere solamente una medaglia di bronzo. Le sue imprese in piscina a livello di opinione pubblica sono forse state in parte offuscate dalla chiacchierata storia con Federica Pellegrini, sempre nelle copertine del gossip. Nonostante questo Magnini ha raccolto numeri da record nella sua carriera, con 22 medaglie d’oro nelle competizioni internazionali fra Mondiali, Europei, Mondiali ed Europei in vasca corta e Giochi del Mediterraneo. Ora, Magnini è chiamato a fare chiarezza su un avicenda che rischia di gettare un’ombra su una carriera straordinaria. (agg. di Fabio Belli)

IL NUOTATORE SI DIFENDE

Filippo Magnini è intervenuto su Twitter per fare chiarezza in merito alla notizia del suoi coinvolgimento dell’indagine della Procura Nado, che gli contesta l’uso e il tentato uso di sostanze dopanti, oltre al favoreggiamento. «Ritengo l’apertura dell’accertamento Nado un atto dovuto rispetto alle indagini penali su Porcellini. Gli inquirenti penali hanno già accertato la mia estraneità ai fatti, ha scritto l’ex fidanzato di Federica Pellegrini attraverso il suo profilo social. Anche il presidente della Federnuoto, Paolo Barelli, ha commentato la vicenda che vede coinvolto anche un altro nuotatore, Michele Santucci: « un atto dovuto, come Federazione siamo sereni. Non abbiamo nessun elemento per dubitare della pulizia dei ragazzi. E, come riportato da Sky Sport, ha difeso i due nuotatori: «Si sono dichiarati innocenti e fino a prova contrario siamo convinti della loro estraneità al doping. Sottolineo che questi due ragazzi non hanno mai saltato un controllo antidoping nella loro carriera e sono da anni fautori di uno sport pulito. Sono convinto che tutto si chiarirà. (agg. di Silvana Palazzo)

INDAGATO PER USO DI SOSTANZE DOPANTI

Filippo Magnini è indagato per doping: al nuotatore azzurro la procura Nato contesta la violazione degli art. 2.2 (uso o tentato uso di sostanze dopanti) e 2.9 (favoreggiamento) del codice Wada. L’ex di Federica Pellegrini, come riportato dalla Gazzetta dello Sport, non è l’unico indagato dalla Procura antidoping di Nato Italia: nel mirino anche il collega Michele Santucci, sulla base degli atti dell’inchiesta della Procura della Repubblica di Pesaro nei confronti del medico nutrizionista Guido Porcellini. A Santucci, però, è contestato solo il favoreggiamento. L’inchiesta sul medico aveva portato a giugno alle prime accuse nei confronti di Filippo Magnini, che all’epoca si era detto «sereno. Il nuotatore pesarese peraltro è uno dei testimonial della campagna “I’m doping free” ed era stato sentito in qualità di testimone nel processo a carico del medico. Come dietista sportivo, oltre che con Filippo Magnini, ha lavorato con Federica Pellegrini e i fratelli del basket Luca e Michele Vitali, con il tennista Fabio Fognini e lo sciatore Giuliano Razzoli.

SAR SENTITO NEI PROSSIMI GIORNI

Il medico marchigiano Porcellini nei mesi scorsi era finito nella tempesta giudiziaria per un presunto concorso in spaccio di sostanze stupefacenti, e in primo grado è stato condannato a tre anni e otto mesi. Si parla dell’ormone della crescita, rinvenuto durante una perquisizione, e della pralmorelina, una formulazione peptidica del Gh, sempre l’ormone della crescita. Nell’inchiesta “madre” di Pesaro, però, Filippi Magnini non è indagato, ma solo teste. Su Magnini però secondo il gip Giacomo Gasperini non c’erano prove e la sua posizione era stata archiviata. Nell’avviso di chiusura delle indagini si leggeva che la pralmorelina era «procurata per l’atleta Magnini, ma i flaconi erano stati ritirati da “persona non identificata”. Intercettato e pedinato, Magnini non avrebbe né ricevuto né usato la sostanza. Il nuotatore azzurro e il collega Michele Santucci saranno ascoltati dalla Procura Nado nei prossimi giorni.