L’Hellas Verona rende ancora più incerta la lotta per la salvezza grazie alla vittoria nel derby contro il Chievo: secondo successo consecutivo per la squadra di Pecchia che scavalca momentaneamente il Crotone al terzultimo posto in classifica, la strada per gli scaligeri è ancora lunga e irta di ostacoli ma hanno dimostrato di poter ancora dire la loro nelle 11 giornate che restano da disputare. Notte fonda invece per i clivensi di Maran che rischia seriamente di essere sollevato dall’incarico considerando che negli ultimi 13 turni ha ottenuto solamente 5 punti con 10 sconfitte, 2 pareggi e una sola vittoria, nell’ambiente serve assolutamente una scossa per evitare un dramma sportivo che non accade dal 2007, anno dell’unica retrocessione nella storia del club dalla A alla B. Adesso la zona retrocessione è a sole 3 lunghezze di distanza e il Chievo non è abituato a frequentare i bassifondi della graduatoria, considerando che nelle precedenti annate era sempre riuscita a ripararsi da brutte sorprese con un ampio margine di anticipo. Non è stata una stracittadina spettacolare, tant’è vero che ci hanno pensato gli spettatori sugli spalti a dare un po’ di pepe alla partita, mentre sul terreno di gioco ha prevalso il nervosismo: ben 9 ammonizioni sul campo e una in panchina per Boldor che non si regola con le proteste e si vede sventolare in faccia il cartellino giallo dall’arbitro Damato che dal primo all’ultimo minuto ha cercato di placare gli animi ed evitare che degenerassero. Un’occasione per parte nel primo tempo, a inizio gara Buchel dalla distanza scalda i guantoni di Sorrentino con un tiro teso ma non abbastanza angolato, poco prima del’intervallo Nicolas col piede sventa il destro di Castro che si era liberato benissimo involandosi verso la porta avversaria. Nella ripresa l’Hellas sfrutta nel migliore dei modi un episodio sugli sviluppi di un tiro dalla bandierina: assist di Verde per la conclusione vincente di Caracciolo che regala una grandissima gioia ai suoi tifosi e a Pecchia che dopo quello di Coppa Italia ai calci di rigore si aggiudica il suo secondo derby da allenatore. Una squadra in salute dopo lo 0-1 avrebbe letteralmente invaso la trequarti avversaria e assediato senza soluzione di continuità l’area di rigore presidiata da Nicolas, invece niente di tutto ciò da parte degli uomini di Maran che getta nella mischia Giaccherini, Stepinski e Pellissier schierando ben quattro attaccanti in campo contemporaneamente, eppure i clivensi non hanno saputo creare grosse occasioni da gol fino al triplice fischio. Era dall’aprile 2015 che il Verona non vinceva due partite di fila in Serie A, un dato sicuramente incoraggiante per gli scaligeri in vista del rush finale per la salvezza.



LE DICHIARAZIONI

Al termine della gara ha preso la parola il match-winner, Antonio Caracciolo: “Sono consapevole dell’importanza del mio gol, ma soprattutto che da qui a fine campionato disputeremo una serie di finali e dovremo cercare di vincerne il più possibile per salvarci. Nelle ultime partite stiamo dimostrando di essere una vera squadra, purtroppo paghiamo la pessima prima parte di stagione in cui abbiamo lasciato troppi punti per strada, ma è inutile star qui a piangerci addosso. Dobbiamo rimboccarci le maniche e continuare a fare il maggior numero possibile di punti da qui al 20 maggio”.



Le parole di Fabio Pecchia, allenatore dell’Hellas Verona, nel dopo gara: “Questa vittoria ci aiuta a rimanere aggrappati in classifica, oltre a dare continuità ai nostri risultati. Questo ci consentirà di guardare alle prossime gare con fiducia, allegria e serenità; tre ingredienti fondamentali per aspirare alla permanenza nella massima categoria. Sono soddisfatto dello spirito di sacrificio del gruppo, per Felicioli si trattava della prima da titolare e si è comportato benissimo dimostrando di aver assimilato in fretta gli schemi. Mai come in questo momento l’obiettivo salvezza è stato così alla nostra portata”.



Nel post-gara è intervenuto anche il centravanti e capitano del Chievo, Sergio Pellissier, che ha provato a spiegare la crisi che ha colpito i clivensi: “Tutte e due le squadre avevano paura di perdere e quand’è così le partite vengono decise dai singoli episodi, purtroppo sono stati gli avversari a trovare la giocata vincente. Dopo un girone d’andata spavaldo abbiamo avuto un calo non fisico ma mentale, evidentemente eravamo convinti di essere salvi troppo presto e ora che siamo stati risucchiati nella lotta per non retrocedere non riusciamo a reagire. Mancano ancora 11 giornate al termine del campionato ma ora tutto è diventato più difficile, dobbiamo scrollarci di dosso tutte le paure e tornare a lottare su ogni pallone. Maran? L’ultima parola spetta al presidente, dico solo che si vince insieme e si perde insieme”.


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