Il Barcellona ha le mani sulla Liga, l’Atletico Madrid era l’unica squadra in grado di poter insidiare lo strapotere dei blaugrana nel campionato spagnolo. Ma nello scontro diretto che si è consumato al Camp Nou i padroni di casa hanno forse piazzato il colpo decisivo grazie all’ennesima punizione magistrale di Leo Messi che non ha lasciato scampo a Jan Oblak. Ci è voluto il numero della Pulce per trafiggere la miglior difesa d’Europa, alla squadra di Ernesto Valverde è bastato il lampo del suo fuoriclasse indiscusso per battere di misura i colchoneros di Simeone e salire a quota 69 punti in classifica, a +8 proprio sui madrileni. La matematica, a 11 giornate dal termine, tiene l’Atletico in corsa, ma a questo punto è ormai chiaro che solo il Barça può perdere questo tiolo nell’annata in cui il Real Madrid di Zidane non è mai riuscita a tenere il passo degli storici rivali. Si sono affrontate le due migliori difese del torneo, all’apparenza impenetrabili: tuttavia nei novanta minuti la retroguardia blaugrana si è dimostrata più solida rispetto a quella dei rojiblancos in affano sin dalle battute iniziali. Il Barcellona ha saputo fronteggiare brillantemente anche l’infortunio di Iniesta che poco dopo la mezz’ora del primo tempo è stato costretto ad abbandonare il campo per un problema al flessore della gamba destra. Anche Piqué non era al meglio con un ginocchio dolorante ma il difensore spagnolo ha stretto i denti e lottato strenuamente insieme ai compagni per difendere un risultato davvero preziosissimo in chiave campionato. Nell’ultimo terzo di gara Simeone ha reso la sua squadra iper-offensiva con l’inserimento di Correa e Gameiro tenendo in campo le due punte titolari Diego Costa e Griezmann (oggi nullo e innocuo nei pressi di Ter Stegen). Nonostante l’impiego contemporaneo di quattro attaccanti l’Atletico Madrid non è riuscito a espugnare il fortino degli avversari che nel recupero per poco non rifilano il colpo di grazia in contropiede con Luis Suarez. Al triplice fischio dell’arbitro Gil Manzano comincia la festa sugli spalti del Camp Nou, il 25^ titolo non è mai stato così vicino. La gara si è disputata regolarmente ma prima del kick-off tutti i pensieri erano rivolti alla famiglia di Davide Astori, tragicamente e prematuramente scomparso in seguito a un arresto cardiocircolatorio mentre dormiva in un albergo di Udine, alla vigilia del match di Serie A tra Udinese e Fiorentina. Un dramma che non ha scosso solamente il calcio italiano.
LE DICHIARAZIONI
Le parole di Sergio Busquets, centrocampista del Barcellona intervistato dall’inviato di Fox Sports: “Questa era una partita molto importante e averla vinta è sicuramente fondamentale, il campionato però non è ancora chiuso, mancano 11 giornate alla fine e non possiamo cantare vittoria troppo presto. Certamente siamo sulla buona strada per la conquista del titolo ma dobbiamo essere bravi a non dilapidare il vantaggio che abbiamo costruito gara dopo gara. Come batte le punizioni Messi non le batte nessuno. Infine un pensiero alla famiglia di Davide Astori colpita dal gravissimo lutto, portiamo ancora il ricordo della tragica scomparsa di Puerta e possiamo solamente immaginare il dolore che stanno provando in questo triste momento”.