Per il secondo anno di fila il Frosinone accarezza soltanto il sogno della promozione diretta in Serie A, tra le mura amiche dello Stirpe era tutto pronto per la grande festa e per salutare il ritorno nella massima categoria dei ciociari. Nessuno, nemmeno il tifoso più pessimista, avrebbe potuto immaginare che sarebbe andata a finire in psicodramma, con la squadra di Longo che non va oltre il 2-2 contro un Foggia che non aveva assolutamente nulla da chiedere al campionato e proprio per questo motivo ha giocato in maniera spensierata e senza la necessità di fare risultato a tutti i costi. A differenza dei padroni di casa che invece avevano tutta la pressione sulle spalle, pressione che gli ha poi giocato un brutto scherzo. I giocatori del Frosinone entrano in campo troppo contratti e spaventati dall’appuntamento con la storia, atteggiamento spavaldo e aggressivo da parte degli uomini di Stroppa che la sbloccano a sorpresa con Mazzeo che a nove minuti dall’intervallo gela per la prima volta lo Stirpe.



La porta di Noppert sembra stregata, Ciano su punizione colpisce la traversa, all’inizio del secondo tempo la difesa del Frosinone continua a sbandare e i satanelli sfiorano il raddoppio, dopodiché nel giro di 5 minuti i canarini sembrano rimettere le cose a posto con l’incornata vincente di Paganini e l’autogol di Rubin che fanno letteramente sognare i tifosi sugli spalti. I padroni di casa provano a chiuderla ma a un minuto dal novantesimo perdono incredibilmente palla e concedono il contropiede a Floriano che scavalca Vigorito con un pallonetto e getta nella disperazione più totale un’intera città che già pregustava il ritorno tra i grandi del calcio italiano. Nel recupero Noppert si immola per deviare la punizione di Ciano, al triplice fischio di Sacchi tutti scoppiano in lacrime. Un contraccolpo psicologico che sarà difficilissimo da assorbire in vista dei play-off, con quale stato d’animo lo affronteranno gli uomini di Longo che dovranno vedersela con Palermo, Venezia, Bari, Cittadella e Perugia, squadre coriacee che venderanno cara la pelle e che già nel corso della regular season hanno dato parecchio filo da torcere ai ciociari?



LE DICHIARAZIONI

Nel dopo gara l’unico ad avere la forza di parlare è Daniel Ciofani: “Dobbiamo ringraziare il presidente, persona dal grande spessore umano, che è venuto a consolarci negli spogliatoi nonostante la cocente delusione. Dobbiamo ripartire altrimenti tanto vale cambiare mestiere, ad esempio io amo il basket dove la palla può entrare o uscire in una frazione di secondo, eppure devi essere sempre pronto a giocare. difficile, non posso negarlo, ma abbiamo il dovere morale di reagire e di continuare a lottare per la promozione anche nei play-off. Purtroppo tutti gli episodi sono stati a nostro sfavore, non voglio commentare le decisioni arbitrali: il direttore di gara è un essere umano come tutti e può sbagliare”.




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