Tre punti fondamentali quelli colti dal Bologna di Stefano Pioli in quel di Verona, al cospetto del Chievo. Decisiva la rete siglata da Robert Acquafresca al 53esimo. Con il successo di ieri i felsinei salgono in classifica a 7 punti, uno più su del Novara terzultimo, mentre i gialloblù rimangono a quota 9. Le statistiche assegnano ai padroni di casa un maggior possesso palla (55% a 45) ed anche più tiri totali, ben 18, dei quali, però, solo 3 diretti verso lo specchio della porta. Più precisa la formazione bolognese, che ha centrato lo specchio 5 volte su 10 tentativi. Il Chievo conta pure più palloni giocati (562), a fronte dei 458 di marca Bologna; del 59% circa la percentuale di passaggi riusciti dei ragazzi di Di Carlo, quasi del 49 quella della compagine ospite. Quasi tutti i dati, quindi, sembrano dar ragione ai ‘Mussi Volanti’, come pure il minutaggio della supremazia territoriale (11′:19” contro 7′:29”), la percentuale di attacco alla porta (51,4 % a fronte del 38,3 dei bolognesi) e, seppur di poco, quella relativa alla pericolosità (44,8, a fronte di 43,8 degli emiliani). Clivensi avanti pure nella graduatoria dei palloni recuperati e dei passaggi riusciti; in entrambe troviamo Jokic in testa, rispettivamente a quota 27 e 42, seguito dal compagno di squadra Hetemaj (26 recuperi e 40 suggerimenti a buon fine). Per ritrovare un giocatore del Bologna in vantaggio sulla concorrenza dobbiamo andare alla classifica delle conclusioni; si tratta in verità di un ex-aequo, tra Kone e il gialloblù Thereau. 3, inoltre, i tiri di Moscardelli, 2 quelli di Acquafresca, di cui uno si è insaccato alle spalle di Sorrentino: un’ottima media per il bomber girovago. Per la squadra di Pioli (ritorno da ex per lui al Bentegodi), come si vede, una vittoria frutto soprattutto del cinismo e della concretezza. Servono anche queste doti per affermarsi in un campionato equilibrato come il nostro. La lotta salvezza in particolare, poi, richiede pure vittorie come questa per raggranellare punti preziosi, che possono pesare moltissimo a fine stagione. Un po’ di amarezza non può non esserci tra le fila del Chievo, che comunque non ha demeritato.