Una partita non certo avvincente, l’anticipo delle ore 12.30 della sesta giornata di serie A tra Udinese-Genoa, finita con il punteggio di 0-0, in cui l’Udinese avrebbe tuttavia meritato qualcosa in più che un pareggio. Punto numero 6 per l’Udinese, mentre il Genoa sale a quota 8, in piena mischia per l’Europa League. Analizzando il match attraverso le statistiche ufficiali, si denota chiaramente il predominio friulano, vedendone pregi e difetti: un possesso palla nettamente a proprio favore, 60% contro il 40% del Genoa, una supremazia territoriale di 12’ contro i soli 5’ degli avversari, una percentuale di pericolosità del 31% contro un irrisorio 15% degli ospiti, tutto questo sta a sottolineare un predominio sul gioco da parte dei padroni di casa. Tuttavia, se si guarda soprattutto al dato relativo al rapporto tra tiri verso la porta/tiri nello specchio, 5/13 per i bianconeri, 1/6 per i rossoblu, si capisce il difetto più grande di una squadra che ha prodotto molto ma ha concretizzato poco, anzi nulla. Non a caso, proprio oggi mancava Totò Di Natale, per le ben note vicende in settimana che hanno portato all’esclusione del bomber. Il Genoa invece ha ottenuto quel pareggio che probabilmente era l’obiettivo fin dall’inizio del match per il Grifone.



La partita andata in scena al Friuli non ha offerto gol. Le occasioni più pericolose sono state nel primo tempo: una traversa dopo soli 2’ di Danilo su colpo di testa da corner di Lazzari, una conclusione alta sopra la traversa di Faraoni deviati in modo decisivo da Canini, infine un colpo di testa alle stelle di Benatia che stacca tutto solo in area su corner del solito Lazzari. Per il grifone, unico tiro nello specchio una conclusione di Borriello nella ripresa che non impensierisce più di tanto Brkic.



Al termine della partita, l’allenatore del Genoa Luigi De Canio ha dichiarato: “Siamo stati meno intensi del solito anche per merito dell’Udinese che ci ha aggredito molto bene in mezzo costringendoci anche a qualche errore di troppo in fase di costruzione. Speravamo di essere più pericolosi, ma non ci siamo riusciti perché non siamo riusciti ad assistere adeguatamente le nostre due punte permettendo all’Udinese di chiudersi sempre bene sui nostri rari attacchi. In certe situazioni nel finale potevamo comunque concludere meglio ed essere più pericolosi”. Mister Guidolin, invece, dapprima ha commentato la partita: “Sono abbastanza soddisfatto della partita, l’abbiamo fatta noi, il Genoa ha solo pensato a difendersi. Non abbiamo creato molte occasioni, avevamo anche tanti giovani in campo. Speravamo di vincere ma abbiamo preso un buon punto”. Poi, sull’esclusione di Di Natale: “Ieri non potevo dirlo perchè la squadra non doveva perdere la concentrazione sulla partita di oggi, ma con Di Natale c’è stato si un diverbio, ma non direttamente con me. Non riguardava me. Ma ci sono delle regole nello spogliatoio e vanno rispettate. Lo screzio non è tra me e lui. Vedremo se sarà a disposizione con il Liverpool perchè ci sono tante partite in programma nei prossimi giorni”. Infine, sul presunto nervosismo della squadra e sulla sua panchina: “Io sono sereno. Ero in difficoltà davanti ai vostri microfoni, ma ho sempre mantenuto una grandissima lucidità. Solo dopo l’eliminazione in Champions ho perso un po’ il controllo e chiedo scusa a tutti. Un allenatore deve sempre sentirsi un po’ bilico. Ma io volevo provocare un po’ l’ambiente prima della partita con il Milan, dove Allegri era in discussione. Volevo far capire alla squadra che lo ero anch’io. Io non ho nulla contro la famiglia Pozzo e non avrò mai nulla contro di loro, anche quando tra tre anni mi scadrà il contratto. Volevo solo alzare l’asticella dell’attenzione alla squadra”.



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