Ricordate Fabio Bilica? Il difensore brasiliano dei Venezia poco più di dieci anni fa si era reso protagonista di una parata su calcio di rigore di Shevchenko. Era finita 3-0 per il Milan: il gesto tecnico di Bilica era passato alla storia solo in quanto tale, non come eroismo decisivo ai fini del risultato. Meglio era andata a David Di Michele, che in un Lecce-Udinese di Coppa Italia aveva blindato il 5-4 friulano subentrando all’espulso Handanovic e fermando Vucinic dagli undici metri. Da ieri l’attuale attaccante del Chievo ha un erede, e si tratta di un nome che in Italia ricordiamo bene: Felipe Melo ha giocato un anno a Firenze – molto buono – e poi è passato alla Juventus, dove con alterne fortune ha guidato il centrocampo. Più famoso per i suoi gesti senza controllo (espulsione al Mondiale sudafricano) e per le sue prestazioni non esattamente scintillanti (era la Juventus dei due settimi posti), Felipe Melo si è costruito una nuova carriera con la maglia del Galatasaray, dove lo scorso anno è stato talmente decisivo per la conquista del titolo turco (12 gol) che i Leoni di Istanbul hanno deciso di rinnovare il prestito oneroso con i campioni d’Italia. I giallorossi sono ancora in corsa per la qualificazione agli ottavi di Champions League e in campionato sono in testa con due punti sui rivali di sempre del Fenerbahce; e il margine è stato salvaguardato grazie alla prodezza del brasiliano. Il Galatasaray è impegnato sul campo dell’Elazigspor, modesta formazione dell’Anatolia Orientale che si trova all’ultimo posto in classifica; al minuto 89 Fernando Muslera, altro giocatore passato dal nostro campionato, si fa espellere e in più si infortuna. Il problema è che Fatih Terim, ex allenatore di Fiorentina e Milan, ha esaurito le sostituzioni: così, in porta deve andare un giocatore di movimento. I compagni indicano Felipe Melo: pare che il centrocampista si diletti, al termine degli allenamenti, a mettersi tra i pali e parare (pratica rischiosa: il suo connazionale Emerson saltò i Mondiali del 2002 per un infortunio alla spalla occorsogli proprio mentre si era sistemato in porta con i compagni di nazionale). Melo veste in fretta la maglia di Muslera – al contrario – e si posiziona tra i pali. Piccolo particolare: il Galatasaray sta vincendo 1-0 grazie alla rete realizzata da Yekta Kurtulus. Sul dischetto si presenta Turkdogan: sulla panchina della squadra di casa c’è fibrillazione, ci si gusta già il pareggio. E invece Melo fa il miracolo: si sposta sulla destra, e con i pugni neutralizza il tiro, mandandolo in fallo laterale. Poi festeggia a suo modo, gattonando mentre i compagni lo abbracciano, e infine girandosi e urlando verso i propri tifosi. A completezza delle informazioni va detto che il rigore sarebbe stato da ripetere: Felipe Melo infatti fa un paio di passi in avanti, cosa vietata dal regolamento. Il gesto però resta: se il Galatasaray è ancora primo da solo, lo deve al centrocampista brasiliano. Che la Juventus ci stia pensando per il ruolo di vice-Buffon?