Il Siena batte il Torino e si aggiudica la qualificazione agli ottavi di finale della Coppa Italia, o Tim Cup, 2012-2013. Vittoria meritata per il Siena che ha espresso un calcio migliore anche se non necessariamente più pericoloso. I gol della qualificazione sono stati segnati da Zè Eduardo e Reginaldo, entrambi su assist di Rosina. La squadra di Cosmi sfodera la sua anima brasiliana (compreso un Rosina in versione Rosinaldo, come i tifosi del Toro lo conobbero) e piega un Torino volenteroso ma privo di spunti in mezzo al campo per armare le quattro ruote motrici dell’attacco. Più che quantitativa, la vittoria del Siena si può definire qualitativa. Al Torino infatti non è bastato collezionare un possesso palla quasi doppio, del 62% contro il 38% senese. L’impressione netta è che alla squadra granata sia mancato un regista, cui i difensori potessero affidare la palla i impostazione e che rifornisse gli attaccanti. Le conclusioni in porta del Torino sono risultate molto imprecise: la statistica di 2 tiri nello specchio su 11 è abbastanza eloquente in questo senso. Più concreto il Siena che ha centrato lo specchio di Gomis in 4 delle 8 conclusioni tentate, per un indice di pericolosità (48%) che alla fine è superiore a quello del Torino (44%). Il Torino ha speso molto più tempo nella metcampo avversaria: la statistica della supremazia territoriale dice 13’17” per i granata e solo 7’48” per il Siena, che tuttavia ha saputo trovare più varchi verso l’area, grazie al lavoro dei trequartisti che tra le linee hanno mosso maggiormente la difesa granata. A quella del Siena è invece bastato rimbalzare indietro i lanci lunghi, sfoghi di fraseggi accerchianti da parte del Torino che raramente hanno perforato la trequarti avversaria. in questo senso impressiona il dato, relativo ai singoli giocatori, relativo ai passaggi riusciti: i primi sei della speciale classifica, dal leader Vives (79) a Salvatore Masiello (41) sono tutti del Torino (in mezzo ci sono Brighi, Darmian, Guillermo Rodriguez e Di Cesare). Uniamo i puntini e otteniamo la formazione del Toro dal duo di centrocampo in giù, a testimonianza di quanto poco gli attaccanti siano rimasti collegati al resto della squadra. Bene invece i difensori del Siena a livello di palloni recuperati: nella graduatoria relativa troviamo al primo posto Felipe Dal Belo e Matteo Contini, entrambi a 18 e prima del torinista Matteo Brighi (17). L’attaccante granata Alessandro Sgrigna è invece il giocatore che ha tirato di più verso la porta, con 3 conclusioni, seguito dal compagno Alen Stevanovic con 2 e dal senese Reginaldo (2). Il Siena, che non subisce gol da cinque partite ufficiali, affronterà la Lazio negli ottavi di finale in programma il prossimo 12 dicembre.
I GOL – 1-0 al 46′: alla prima azione del secondo tempo, il Siena passa in vantaggio. Palla allargata a destra dove Rosina scatta in velocità sorprendendo Masiello; arrivato al limite dell’area l’ex granata cross al centro un pallone a mezz’altezza: la palla rimbalza, Rodriguez non ci arriva, Di Cesare è in ritardo, Gomis manca il pallone in uscita e Ze Eduardo, alle spalle di tutti sul secondo palo, deve solo appoggiare in rete col destro, redimendo una prova sin lì abbastanza opaca. 2-0 al 79′: il Siena raddoppia con la classica azione di contropiede. Destro di un torinese respinto dalla difesa: scatta il due contro sue a campo aperto tra i senesi Reginaldo e Rosina e i torinesi Darmian e Guillermo Rodriguez. Reginaldo avanza palla al piede, percorre tutto il campo sino ai 25 metri dove apre a destra per Rosina; il tocco di ritorno è perfetto, la palla rasoterra passa tra Rodriguez e Gomis, che esce invano in tuffo, e Reginaldo deve solo appoggiarla di sinistro in fondo al sacco.
Al termine della partita RaiSport ha intervistato l’allenatore del Siena, Serse Cosmi. Ecco alcune delle sue dichiarazioni: “Sono soddisfatto del risultato, non era l’unico obiettivo della serata ma di sicuro quello più importante. Ho avuto buone risposte da Rosina. il fatto che ha giocato bene fino in fondo dimostra che sta ritrovando la giusta condizione. L’unico appunto che posso fare è che non riusciamo a tenere palla, preferiamo rincorrerla tra i piedi dell’avversario“.