Quando una partita che finisce 0-0 è comunque divertente e tiene incollati allo schermo: questa è stata Brescia-Livorno, che era una sorta di big match della ventesima giornata di serie B in quanto i lombardi inseguono il treno playoff (27 punti prima di oggi pomeriggio) e il Livorno se il campionato finisse con il girone d’andata sarebbe promosso in serie A con il secondo posto in classifica. E’ finita come detto a reti bianche, ma lo spettacolo non è mancato: basta guardare il dato dei tiri, con il Brescia a provarci in ben 24 occasioni di cui 7 nello specchio della porta, e il Livorno a rispondere con la metà dei tiri (7 su 14) a impegnare Arcari. Ci sono stati 12 calci d’angolo (stavolta 7-5 per i labronici), un rigore per parte – entrambi parati – due squadre che hanno attaccato la porta con buone percentuali (51,3% il Brescia, 45,6% il Livorno), sei tiri per Andrea Caracciolo, cinque per Belingheri, quattro a testa per Corvia e Fausto Rossi. Una gran bella partita, nella quale forse il Brescia avrebbe meritato di più; non solo per i numeri (64,2% di passaggi riusciti contro 55,2%, quasi 13 minuti di supremazia territoriale contro meno di 8, una pericolosità superiore al 52% contro un 44% labronico), ma anche perchè come atteggiamento le Rondinelle si sono fatte preferire, soprattutto nel primo tempo quando i biancoblu hanno dominato impegnando in almeno tre occasioni Fiorillo, che è stato bravissimo a rispondere presente (rigore compreso). Nella ripresa, complice anche l’ingresso di Dionisi, il Livorno ci ha provato di più, ma qui si è infranto contro una difesa che in casa ha concesso appena 5 reti in un girone di campionato, merito anche di uno straordinario Michele Arcari che già l’anno scorso si era messo in luce con il record di imbattibilità in serie B. Alla fine il pareggio può essere considerato un risultato giusto; il Livorno perde due punti rispetto a Sassuolo e Verona (che si avvicina), ma resta saldamente in zona promozione, mentre il Brescia mette un’altra mattonella per rimanere attaccato a un obiettivo che a inizio stagione non era certo dichiarato. Bravo Emerson nel Livorno: 31 recuperi, anche se c’è la amcchia del fallo da rigore fortunatamente senza conseguenze; nel Brescia 27 recuperi di Bartosz Salamon e 23 di Lasik. A livello di precisione, Budel si è dimostrato signore del centrocampo distribuendo 63 palloni, molto bene anche il giovane Ouasim Bouy con 47 e Daprela con 39, gli stessi di Giuseppe Gemiti che ha avuto anche il merito di procurarsi il calcio di rigore sbagliato poi da Dionisi.
All’11 il Brescia spreca un calcio di rigore: Corvia entra in area da destra e si gira, Emerson lo contrasta e sembra toccarlo, anche se l’attaccante accentua la caduta. Il fallo comunque c’è e il rigore ci sta tutto: giallo per Emerson e rigore, ma Andrea Caracciolo non angola a sufficienza il tiro, Fiorillo va giù sulla sua destra e respinge, sulla deviazione nulla di fatto ci prova il Brescia ma è attenta la difesa del Livorno a fare muro e allontanare.
Al 60′ è il Livorno a fallire dal dischetto: clamorosa ingenuità di Antonio Caracciolo, entrato nel secondo tempo in sostituzione dell’infortunato Zambelli, che trattiene con il braccio Gemiti che cercava spazio sulla sinistra all’interno dell’area e poteva essere accompagnato verso il fondo. Per Antonio Caracciolo solo cartellino giallo, ma Dionisi si fa ipnotizzare da Arcari che intuisce sula sua sinistra; sempre Dionisi raccoglie la respinta corta, ma Arcari è più reattivo e si rialza per andare a deviare.
C’è un po’ di rammarico nelle parole di Alessandro Calori, ma anche tanta consapevolezza: “Nel primo tempo abbiamo giocato una grandissima gara, abbiamo creato e tenuto in mano la situazione. Nella ripresa ovviamente siamo calati di intensità ed era normale: abbiamo rischiato qualcosa, ma questa squadra può solo migliorare. Ci vorrebbe un po’ di fortuna: finora ci è mancata, ma giocando così prima o poi raccoglieremo”. Il tecnico commenta poi l’errore di Caracciolo: “In quei momenti è meglio non dire niente, semplicemente non gira bene, ma è già importante avere le occasioni. Anche nella gestione della palla abbiamo sbagliato qualcosa, ma stiamo crescendo anche qui”.
Davide Nicola è molto onesto nell’analizzare il pareggio: “Fiorillo è stato bravo nel primo tempo in almeno tre occasioni. Noi faticavamo ad arrivare sugli appoggi, dovendo arretrare il baricentro. Poi nella ripresa siamo passati a 4 in difesa e siamo stati più aggressivi, cercando di attaccare gli spazi dietro la loro linea. Questo ci ha consentito un secondo tempo notevole, che ci ha portato ad avere buone occasioni purtroppo sbagliate. Alla fine, credo il pareggio sia giusto”. Si avvicina gennaio e, con esso, il mercato: “Prima abbiamo altre due partite, poi ne potremo parlare. Ma dobbiamo lavorare soprattutto psicologicamente, non dobbiamo avere paura di nessuno. Loro oggi hanno iniziato bene anche per demerito nostro”.