Il Siena dilaga sul Palermo nella venticinquesima di serie A. Finisce 4-1 per i toscani, nonostante il vantaggio iniziale del Palermo. Un Siena che ha meritato, anche volendo leggere le statistiche: 56% di possesso palla e 12 tiri (di cui 7 in porta) contro i 7 del Palermo (5 nello specchio), con il 56% contro 44% di attacco alla porta. La supremazia territoriale è in parità, ma il Siena è stato più concreto quando ha avuto il pallone tra i piedi, facendo registare un ottimo 71,7% di pericolosità contro il 34% dei rosanero. Come al solito il fulcro del gioco senese è stato capitan Vergassola, ottimo anche oggi con 58 passaggi completati, mentre Rossettini oltre al gol ha messo insieme 26 recuperi. Nel Palermo è stato Munoz il più efficace in interdizione (20 palloni recuperati), mentre chi ha giocato più palloni utili è stato Donati, sempre più importante per la manovra del Palermo: 48 i passaggi andati a buon fine per lui.
 Il Palermo passa dopo 12 minuti: angolo di Miccoli da destra, Budan stacca di testa da sotto misura e infila Pegolo. Da lì in poi però è solo Siena. Al 23′ l’episodio più controverso della giornata: Brienza entra in area da sinistra, Aguirregaray si allunga in scivolata ma pare non toccarlo, tanto che Brienza prova a stare in piedi: ma Gava fischia il rigore tra le proteste rosanero. Dal dischetto si presenta Terzi che non sbaglia. Passano 10 minuti e Destro fugge sulla sinistra a Munoz, arriva fino in fondo e mette in mezzo di esterno destro: sul secondo palo irrompe Bogdani che trova il primo gol con la maglia dei toscani. Nella ripresa la musica non cambia. Anzi: passa un minuto e Brienza pennella col mancino in mezzo all’area una punizione che Rossettini, lasciato inspiegabilmente solo, mette in porta col piattone. Il colpo di grazia arriva dallo stesso Brienza, al 68′: ancora punizione, stavolta l’esterno sinistro va direttamente in porta e trova l’angolo sul primo palo.
Ovviamente raggiante Sannino dopo la vittoria: “Ovviamente siamo stati agevolati a giocare in 11 contro 10”, riconosce il tecnico ex Varese, “ma siamo stati bravi ad interpretarla. Le partite cambiano grazie agli episodi, oggi alcuni ci hanno favorito, ma questo è il calcio. Purtroppo nelle ultime due partite abbiamo lasciato qualche punto per strada, il Lecce sta spingendo ma noi dobbiamo fare il nostro campionato”. Poi sull’episodio di Brienza, che avrebbe detto all’arbitro di non essere stato toccato: “Lo sanno loro se hanno detto qualcosa all’arbitro. Non so se un giocatore andrebbe a dire di non essere stato toccato. Di altro tenore i commenti di Bortolo Mutti: “Non abbiamo giocato la partita: l’espulsione ci ha spiazzati e ci ha cambiato i piani. C’è molta amarezza: dispiace prepararsi per una settimana e poi perdere per certe situazioni”. L’allenatore del Palermo si riferisce al rigore del 2-1: “Rivedendo le immagini, devo dire che Gava è stato piuttosto generoso. Anche sull’espulsione di Balzaretti mi pare abbia esagerato: c’era Miccoli che poteva recuperare”. Il commento su Brienza: “Ha detto di aver accentuato, ma l’arbitro non ha ascoltato. Anche Viviano e altri ragazzi sono andati a dire la stessa cosa, ma Gava li ha ammoniti”.



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