Il Palermo batte 2-1 l’Atalanta e prosegue l’ottimo momento che sta vivendo – 10 punti nelle ultime quattro partite giocate – sotto la guida di Bortolo Mutti, tecnico bergamasco che ha battuto la “sua” Atalanta, che comunque anche oggi ha disputato una buonissima partita, senza arrendersi neppure sotto di due gol e in inferiorità numerica. Gli ennesimi gol nelle ultime giornate di Miccoli e Budan, attaccanti davvero in forma nell’ultimo mese, rendono inutile anche il ritorno al gol di Maxi Moralez, e il Palermo aggancia al settimo posto il Napoli, che era certamente partito con ben altre ambizioni. I rosanero hanno meritato il successo: il possesso palla è stato del Palermo per il 56% del tempo effettivo di gioco, gli angoli 6-1 per i padroni di casa e soprattutto il Palermo ha effettuato ben 12 tiri in porta e 26 totali, contro i 3 tiri nello specchio da parte dell’Atalanta e 7 complessivi.
– La partita vive la svolta decisiva già prima della mezz’ora di gioco: Miccoli si presenta in area e cerca di saltare il portiere atalantino Consigli, che lo stende fallosamente. Rigore che lo stesso attaccante leccese trasforma in rete, ed espulsione per Consigli. In vantaggio di un gol e di un uomo (esce Tiribocchi per Frezzolini) tutto è più facile per il Palermo, che raddoppia ad inizio ripresa dopo un’azione insistita e confusa: Frezzolini si salva per due volte, ma alla fine Budan riesce a spingere in rete il pallone. Complimenti però all’Atalanta che non si arrende e accorcia le distanze con un tocco da pochi metri di Moralez ottimamente servito da Gabbiadini. Però il risultato non cambierà più, e il Palermo porta a casa i tre punti.
– Mutti è soddisfatto dopo la gara, anche se avrebbe voluto soffrire di meno contro la squadra della sua città: “E’ stata dura, ma temevamo questa Atalanta, perché è una squadra organizzata e molto forte dal punto di vista fisico. Il rigore ha cambiato la gara e noi abbiamo avuto le occasioni per chiuderla prima: se avessimo fatto il 3-0… Invece negli ultimi 20’ siamo arretrati troppo, eravamo anche un po’ stanchi dopo la gara di San Siro e per il campo pesante, un po’ di stanchezza -fisica e psicologica- ci può stare. Abbiamo però avuto anche molta sfortuna, tra tiri respinti in tutte le maniere, pali, traverse e un gol annullato. La loro rete in contropiede ci ha messo un po’ in apprensione e abbiamo un po’ sofferto”. Colantuono non può essere entusiasta del risultato ma non ha nulla da rimproverare ai suoi, che hanno giocato in 10 per più di 60’: “I ragazzi ci provano sempre fino alla fine, anche se l’impegno era arduo: eravamo in 10 dal 27’, ma la squadra ha fatto quello che doveva: mi è piaciuto lo spirito. La partita era equilibrata fino all’espulsione, stavamo controllando bene il Palermo, concedendo poco o nulla. Sullo 0-0, tra l’altro, c’era una trattenuta su Peluso e ci stava il rigore per noi: quell’episodio avrebbe potuto cambiare l’andamento della partita. Il loro gol, in più, è arrivato pure su un nostro errore, e contro il Palermo questi errori non te li puoi permettere. Comunque in 11 ce la saremmo giocata e chissà cosa sarebbe potuto succedere…”. (Mauro Mantegazza)