Questa sera, nella Catedral di San Mames, l’Athletic Bilbao ospita il Manchester United con un pensiero glorioso in testa: eliminare i Red Devils e avanzare ai quarti di Europa League, da cui mancano (discorso ampliato a tutte le coppe europee) dal 1977, edizione in cui raggiunsero la finale poi persa contro la Juventus. L’impresa è possibile: c’è da difendere il 3-2 con cui i baschi hanno espugnato Old Trafford. I biancorossi di Bielsa possono anche perdere, a condizione che lo facciano per 0-1 o 1-2. Peccato per quel rigore di Rooney al 92′: il 3-1 sarebbe stato quasi decisivo. Attenzione però allo United, che di gare come questa ne ha giocate molte di più ed è capace di ribaltoni come questo.
Arbitra l’incontro il turco Cuneit Cakir.
L’Athletic Bilbao, forte del risultato maturato a Manchester, approccia la partita con grande serenità e decisione, derivate da una stagione ricca di soddisfazioni: i baschi hanno raggiunto anche la finale di Copa del Rey che contenderanno al Barcellona, e in campionato sono sì al settimo posto, ma a meno 3 dal quarto, quindi in totale corsa per la Champions League. I biancorossi arrivano però da una sconfitta, quella di Pamplona contro l’Osasuna; peccato, perchè il momento era assolutamente favorevole, con tre vittorie e un pareggio nelle ultime 4. Il risultato della partita d’andata dà grandi speranze all’Athletic di accedere ai quarti di finale. Bielsa è fiducioso e carica il gruppo con il suo solito carisma (“le squadre devono sempre pensare a giocare la palla e riconquistarla ogni volta. Forza fisica e creatività sono valori compatibili, non opposti”), ma deve fare i conti con la non perfetta condizione di forma dell’uomo di maggior valore, Fernando Llorente: il “Leone di San Mames” non è al meglio. Il tecnico argentino pare tuttavia orientato a schierarlo al centro dell’attacco: è troppo importante come riferimento avanzato. Susaeta e Muniain saranno gli esterni, con De Marcos ed Herrera in mezzo in quello che sembra essere un 4-1-4-1 nel quale Iturraspe sarà il perno davanti alla difesa, comandata come al solito da Javi Martinez che proprio Bielsa ha spostato, con ottima intuizione, da centrocampo al centro della difesa. Uno schema accorto, com’è ovvio che sia visto che l’Athletic non dovrà fare la partita, ma anche di grande pericolosità sulle fasce e una densità a centrocampo che possa ingabbiare i palleggiatori dello United e potersela giocare sul piano fisico.
Il Manchester United non è abituato a giocarsi un quarto di Europa League: la sua casa “naturale” da molti anni a questa parte è al piano superiore, in Champions. Sir Alex Ferguson però è una vecchia volpe, e sa che non cambia molto nella partita in sè: è una gara secca, da vincere per passare il turno e cercare un trofeo. La stagione non era certo cominciata bene per i Red Devils, con l’eliminazione in Champions patita dal Basilea (e dal Benfica) al primo turno, una cosa mai successa dall’avvento della fase a gironi; e con i cugini del City che scappavano in classifica e vincevano addirittura 6-1 a Old Trafford. Tutto rientrato, e ormai si sa: in primavera, lo United cambia passo. Con la vittoria di sabato, i Red Devils hanno scavalcato l’altra metà di Manchester e si sono ripresi la vetta in Premier League. La sconfitta dell’andata però ha inguaiato il cammino europeo, e ora Ferguson rischia seriamente l’eliminazione.
Per la gara di stasera il manager scozzese lascia a casa Phil Jones, Nani e Anderson che sono infortunati. Ma c’è Rooney, cinque gol nelle ultime tre partite, l’uomo più in forma nello United. Attacco delle grandi occasioni per credere nella rimonta: El Chicharito Hernandez, il messicano dei gol pesanti, affianca il numero 10 dei Red Devils, mentre a centrocampo Ferguson si affida all’enorme esperienza di Scholes e alla velocità di Ashley Young sulla fascia sinistra. Attenzione anche al talismano Park: quando conta, il coreano è sempre in campo, e risulta spesso decisivo. Non sarà facile, serve segnare due gol e non prenderne in un catino infuocato e totalmente contro. Ma Sir Alex Ferguson ne ha passate ben di peggiori.
Iraizoz; Iraola, Javi Martinez, Amorebieta, Aurtenetxe; Iturraspe; Susaeta, Herrera, De Marcos, Muniain; F. Llorente. All. Bielsa
De Gea; Rafael, Ferdinand, Evans, Evra; Park Ji-Sung, Carrick, Scholes, A. Young; Hernandez, Rooney. All. Ferguson
Arbitro: Cakin (Turchia)
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