L’Athlitikos Podosfairikos Omilos Ellinon Lefkosias (Società calcistica atletica greca di Nicosia), volgarmente nota come APOEL Nicosia, è la squadra campione in carica del campionato cipriota. Quest’anno, l’APOEL è stata la prima squadra della storia di Cipro a superare la fase a gironi della Champions League. In questa edizione della Coppa, l’APOEL si è qualificato addirittura come primo classificato nel Gruppo G.
Lo score del girone recita 2 vittorie, 3 pareggi ed una sola sconfitta, con 6 gol fatti ed altrettanti subiti. Dopo il successo per 2-1 nell’esordio con lo Zenit, l’APOEL ha colto due 1-1 esterni, in Ucraina con lo Shaktar e ad Oporto contro i dragoni biancoblu. Che poi hanno clamorosamente sconfitto in casa (2-1). Nelle ultime due gare, pareggio a reti bianche in Russia e sconfitta ininfluente con lo Shakthar. Negli ottavi, miracolosa qualificazione contro il Lione: 0-1 allo “Stade de Gerland”, 1-0 e successo ai rigori in casa. Questa stagione può davvero definirsi positiva per L’APOEL Nicosia, se consideriamo che anche in campionato i ciprioti stanno viaggiando a gonfie vele. Dopo 24 giornate, l’APOEL è terzo con 52 punti, a sole due lunghezze dall’AEL Limassol capolista.
Ivan Jovanovic, serbo nativo di Loznica (serbia Nord-Est), 50 anni da compiere a Luglio. Ex centrocampista di Rad Belgrado ed Iraklis Salonicco, Jovanovic iniziò ad allenare nella stagione 2001-2002, alla guida dei greci del Niki Volou (attuale terza serie ellenica). Nel Gennaio 2002 viene chiamato proprio dall’Iraklis, che allenerà per sei mesi per poi sedersi sulla panchina dell’APOEL. Nel biennio 2003-2005, Jovanovic affina le proprie qualità di manager, portando i ciprioti alle prime qualificazioni europee. Sotto la sua guida, l’APOEL raggiunge prima il terzo turno (eliminato dall’AEK Atene), poi addirittura la fase a gironi della Champions League (2009-2010). In mezzo, anche un primo turno della ex Coppa UEFA, perso contro l’Herta di Berlino. Nel 2005, Jovanovic decide di fare ritorno in Grecia, sulla panchina del Panachaiki (la squadra di Patrasso). Seguono una anno d’inattività ed il ritorno all’Iraklis, prima della seconda prentesi all’APOEL, iniziata nel 2008 ed in corso sino ad oggi.
Generalmente, Jovanovic dispone l’indici titolare secondo un 4-2-3-1 votato al ripiegamento e al sacrificio difensivo. In porta, l’esperto Dionisis Chiotis, che già si era fatto conoscere con la maglia dell’AEK Atene. Davanti a lui, linea a quattro con Poursaitides e Boaventura (brasiliano classe ’80) terzini, e coppia centrale Paulo Jorge (portoghese, 1980) e Marcelo Oliveira (brasiliano del 1981). Mediana tutta lusitana imperniata sul duo Helio Pinto (classe ’82, scuola Benfica passato anche da Siviglia), e Nuno Morais. Quest’ultimo, sorta di cervello della squadra, fu voluto da Mourinho al Chelsea nel 2004, salvo poi collezionare solo 4 presenze in 3 stagioni a Stamford Bridge. Possiamo dire che a Nicosia abbia trovato la sua giusta dimensione. Importante a livello tattico è il terzetto di fantasisti: da destra abbiamo Charalambides, idolo di casa, il brasiliano Manduça, ed il macedone Trickovski. Unica punta di riferimento, il carioca Ailton, che in Champions viene solitamente preferito all’argentino Esteban Solari, bomber di campionato.
Le esibizioni di Coppa hanno rivelato una squadra molto compatta, capace di chiudersi a riccio e ripartire in qualche velenoso contropiede. Dovendo focalizzarci su un singolo, punteremmo su Gustavo Manduca, brasiliano classe ’80. Si tratta di un centrocampista offensivo dal discreto bagaglio tecnico, impiegabile come mezz’ala o in posizione di trequartista. Può agire dal centro o anche partendo dalla fascia sinistra. Cresciuto nelle giovanili del Gremio assieme a Ronaldinho, fu prelevato appena maggiorenne dai finlandesi dell’HJK, nel 1998. Dopo alcune stagioni in prestito approda in Portogallo, nel Pacos de Ferreira, dove si mette in luce sino a meritare il passaggio al Maritimo prima (2004-2005) ed al Benfica poi (2006). Dopo 16 partite ed 1 gol però le SuperAquile lo cedono all’AEK Atene, dove Manduca troverà fiducia e continuità d’impiego e rendimento. In quattro campionati in Grecia ha collezionato oltre 100 presenze, segnando 18 gol. Nel 2010 il passaggio all’APOEL, di cui oggi si può definire un punto fermo. In questa edizione della Champions League ha realizzato tre gol, contro Zenit e Porto, e soprattutto negli ottavi col Lione. Salvo poi farsi espellere per doppia ammonizione: salterà l’andata, ma va tenuto in considerazione al ritorno.
Senza dubbio, Dionisis Chiotis, il Renato Zero della porta cipriota. Chioma fluente, modi alle volte pittoreschi, l’estremo difensore classe ’77 è stato decisivo nel doppio confronto con il Lione, salvando la propria difesa in diverse occasioni, soprattutto nella gara d’andata. Chiunque voglia far gol all’APOEL dovrà passare sul suo corpo.
Il brasiliano Ailton non ha avuto modo di pungere negli ottavi, e più in generale sembra un pò in fase calante. Anche in campionato è fermo ad 1 gol in 13 presenze: potrebbe risentire della concorrenza di Esteban Solari, che invece sta trovando più continuità nel torneo nazionale (9 gol in 22 partite). Non stiamo parlando di un anello debole, ma di un giocatore ultimamente in forma non brillantissima.
Non ci sono precedenti tra l’APOEL Nicosia e le squadre italiane.
Formazione tipo (4-2-3-1): Chiotis, Poursaitides, Paulo Jorge, Marcelo Oliveira, Baoventura; Helio Pinto, Nuno Morais; Charalambides, Manduca, Trickovski; Ailton.
Principali alternative: Kakà (d), Alexandrou ©, Marcinho ©, Solari (a).
Marcatori in Champions League: Ailton 3, Manduca 2, Trickovski 1.
Principali marcatori in campionato: Solari 9, Charalambides 7, Trickovski 5, Manduca 2.
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