Il Cagliari scaccia nel migliore dei modo la crisetta che stava attraversando e saluta il ritorno in panchina di Ficcadenti con un perentorio 3-0 al Cesena firmato da una tripletta di Pinilla, anche grazie a due rigori. Ora il margine sulla zona retrocessione è salito ad otto punti, piuttosto rassicurante. Discorso ovviamente opposto per il Cesena, sempre più ultimo, al quale ormai servirebbe un miracolo per salvarsi. Il Cagliari non ha nemmeno dovuto fare cose straordinarie per vincere, ma le statistiche dimostrano che è stata comunque una vittoria meritata: per i rossoblu parlano il 58% di possesso palla e i dodici tiri totali verso la porta avversaria contro i sei effettuati dal Cesena, anche se il bilancio dei tiri che hanno centrato lo specchio delle due porte è quasi in equilibrio (6-5 Cagliari). Possiamo aggiungere il fatto che i padroni di casa abbiano giocato molti più palloni (629-443) e battuto quasi il doppio dei calci d’angolo (9-5). Quel che basta per battere una squadra che ormai è lontanissima dalla speranza.
I GOL — Pinilla inizia il proprio show dopo soli quattordici minuti, mettendo subito in discesa la partita per i padroni di casa del rientrante Ballardini. Certo, non si può dire che i gol della punta dei rossoblu siano stati spettacolari, ma una tripletta è sempre una tripletta. Cominciamo dunque dal minuto 14: Conti pennella verso il centro, dove Thiago Ribero riesce ad indirizzare verso la porta. Antonioli respinge il primo tiro, ma sulla successiva ribattuta Pinilla – appostato sulla linea – ribadisce in rete ed apre la sua giornata magica. Il sigillo arriva proprio allo scadere del primo tempo: Thiago Ribeiro cade a seguito di un contatto con Parolo, l’arbitro assegna il rigore, Pinilla lo realizza. Per lui è la doppietta, per la partita è di fatto la fine con un tempo d’anticipo. Nella ripresa arriva il secondo gol su rigore di Pinilla: fallo netto di Marco Rossi su Cossu, sul dischetto va ancora l’attaccante cagliaritano, che di nuovo trafigge il portiere avversario. 3-0, tripletta per Pinilla che si porta a casa il pallone della partita, vittoria al Cagliari e retrocessione sempre più vicina per il Cesena.
LE DICHIARAZIONI — Massimo Ficcadenti è soddisfatto. Al ritorno in panchina vince 3-0 e ottiene tre punti pesantissimi per la salvezza del Cagliari: “Avevo lasciato questa squadra 4 mesi fa, conosco i ragazzi a memoria, avevano bisogno di una partita dove fare punti e convincere e oggi lo hanno fatto. Contro il Cesena sembra tutto facile ma quando una squadra deve vincere a tutti i costi si può complicare e invece si è vista subito la grande determinazione di portare a casa i tre punti. Più che meriti miei, i meriti sono dei ragazzi che vanno in campo, noi allenatori cerchiamo di metterli nelle condizioni migliori per dare il massimo”. Per Ficcadenti anche una piccola rivincita anche se il tecnico assicura che anche dopo l’esonero “il rapporto con Cellino è proseguito, non c’è stata una rottura a livello personale. Diciamo che prima vedeva le cose in un modo e ora le vede in un altro. Non c’è stato un vero motivo di rottura, con la squadra avevamo fatto un buon inizio e un paio di risultati non positivi hanno creato qualche problema. Anche con i giocatori c’è stato sempre un buon rapporto, questa è una squadra che deve giocare in tranquillità, c’era una classifica che nelle ultime giornate si era complicata ma non in maniera pesante e oggi abbiamo espresso un buon calcio, grande determinazione”. Queste sono le prime parole di Ficcadenti dal ritorno a Cagliari. Perché? “Quando le cose non vanno bisogna parlare poco e lavorare di più”. A Cesena le cose vanno malissimo. Mario Beretta si lamenta pure dell’arbitro: “Mi hanno detto che il primo gol era in fuorigioco e c’era pure gamba tesa su Antonioli, il primo rigore non c’era e nemmeno il secondo”. Il tecnico del Cesena però non nasconde anche i demeriti dei suoi: “Ci abbiamo messo del nostro. Non abbiamo avuto un approccio positivo, non siamo entrati bene in partita, abbiamo commesso errori brutti, grossolani ma ci eravamo ripresi, avevamo avuto anche una fiammata, poi è chiaro che quando una squadra ultima in classifica, che non vince da così tanto tempo, va sotto, diventa complicato”. La squadra si è poi innervosita “e ti lasci andare e fai cose che non vanno fatte” (il brutto fallo di Santana su Ibarbo, con la conseguente rissa che è costata il secondo giallo a Colucci). La salvezza è un miraggio? “Ci serve che ci vada bene qualche episodio, che ci diano magari qualche rigore, qualche gol in fuorigioco – commenta con amarezza – ma anche che i giocatori non abbiano questo atteggiamento e che ci sia grande professionalità e grande determinazione nel fare il proprio lavoro”.