La Champions League torna domani, e lo fa con le semifinali di andata. La prima è Bayern Monaco-Real Madrid, sfida storica: in campo 13 Champions League (o Coppa dei Campioni) vinte e due filosofie di calcio che hanno fatto la storia di questo sport. Il Bayern Monaco ha il “pungolo” della finale in casa, all’Allianz Arena, che naturalmente dà una spinta psicologica non indifferente; il Real Madrid è, forse, la squadra più in forma del momento, nonchè la più forte (Barcellona permettendo), in più non arriva all’ultimo atto europeo dal 2002 (vittoria contro il Bayern Leverkusen) e quindi vuole sfruttare l’occasione, dopo la sconfitta nelle semifinali dello scorso anno ad opera del Barcellona, la stessa squadra che Mourinho spera di ritrovare qui il 19 maggio. Il Bayern non arriva alle semifinali dal 2010: eliminò il Lione, ma poi perse al Santiago Bernabeu (guardacaso) contro l’Inter. I precedenti sono tanti, per l’esattezza ci sono 9 incroci a cominciare dalle semifinali del 1976 (si impose il Bayern): i tedeschi hanno vinto 10 partite, ma i passaggi del turno sono 4 a testa (in un’occasione si trattava di un girone). Tre le semifinali: oltre a quella sopra citata, quella del 2000 in cui si imposero gli spagnoli, e poi l’anno seguente, quando invece fu il Bayern a trovare la finale di San Siro (e la vittoria sul Valencia). L’ultimo precedente è datato 2007: erano gli ottavi di finale, il Bayern Monaco perse 3-2 a Madrid ma poi si rifece vincendo 2-1 in casa e qualificandosi.
L’arbitro è di livello, giustamente, per una partita così importante: si tratta dell’inglese Howard Webb, che evoca ricordi se possibile più che pessimi al Bayern Monaco: c’era lui infatti al Bernabeu quando i bavaresi si arresero 2-0 all’Inter, nella finale del 2010, sempre contro Mourinho. Basterebbe già questo precedente, e invece c’è anche il pesantissimo 0-4 del Camp Nou di Barcellona dell’anno precedente. Robben poi lo ricorda bene per la finale dei Mondiali del 2010: l’Olanda perse contro la Spagna di Casillas, Sergio Ramos, Xabi Alonso, Arbeloa: diciamo che al Bayern poteva capitare un arbitro migliore dal punto di vista della cabala.
Il Bayern Monaco arriva alla semifinale dopo due turni a eliminazione diretta piuttosto agevoli: gli ottavi erano iniziati con la grande paura del St. Jakob, l’1-0 subito dal Basilea e la pressione della dirigenza. Poi, il 7-0 interno ha spazzato via tutto. Ai quarti è andata anche meglio: doppio 2-0 al Marsiglia, che aveva eliminato l’Inter scongiurando il terzo incrocio tra nerazzurri e bavaresi negli ultimi tre anni. In campionato non va altrettanto bene: la Bundesliga, per il secondo anno di fila, è andata. Il Borussia Dortmund ha vinto lo scontro diretto, partita in cui Robben ha sbagliato un rigore e poi si è divorato un appoggio da mezzo centimetro; il pareggio interno con il Mainz, con una squadra molto rimaneggiata proprio in vista della Champions, ha portato a 8 i punti di svantaggio con tre giornate dal termine. Insomma, l’Europa resta l’unico obiettivo stagionale, e intanto Heynckes ha già avvisato: “Se non arriveremo alla finale in casa nostra, l’annata sarà un fallimento”.
Franz Beckenbauer, uno che di Coppe dei Campioni e di vittorie si intende non poco, ha già scaldato il clima: “Possiamo batterli. Hanno i campioni, ma sono sempre una squadra normale”. Poi è intervenuto Tomas Muller, che ha ribadito pochi concetti, ma semplici e concreti: “Dobbiamo scavare a fondo per trovare nuove energie e combattere con tutto quello che abbiamo per la Champions League. Trovare le motivazioni per la partita contro il Real Madrid non sarà un problema, vogliamo assolutamente arrivare in finale”. La pensa così anche Schweinsteiger: “Dobbiamo andare anche oltre i nostri limiti, ma con il supporto dei tifosi a spingerci possiamo farlo”.
Il dubbio di Heynckes è uno solo: Luiz Gustavo o Schweinsteiger in mediana di fianco a Toni Kroos? Se sta bene, il nazionale tedesco è titolare inamovibile, specie in una partita come questa; ma non è ancora al 100% dopo il lungo stop, quindi il tecnico dei bavaresi sta pensando di lasciarlo inizialmente in panchina, anche in previsione del ritorno. Poi, formazione tipo: sugli esterni in difesa Lahm e Alaba, Boateng e Badstuber coppia centrale. Le tre mezzepunte saranno Robben, Muller e Ribery, in attacco Mario Gomez, 11 gol in questa edizione di Champions League e a caccia di Leo Messi che ne ha 14.
Il Real Madrid è atteso alla settimana che decide – o può decidere – la stagione. Domani sera l’andata delle semifinali di Champions League, sabato il ritorno del Clasico, con il Barcellona che dopo essere stato a 10 punti di distanza adesso si è riportato a 4 lunghezze e ha la possibilità di arrivare ancora più vicino: Mourinho è ai giorni che possono decidere il suo futuro al Bernabeu, e il Real può passare da una stagione trionfale al fallimento in pochissimo tempo. In Champion il cammino non ha fin qui trovato grossi ostacoli, pur se va detto che gli avversari sono stati di caratura medio-bassa: il CSKA Mosca è stato fatto fuori con il 4-1 casalingo, ma all’andata i blancos non erano andati al di là dell’1-1. L’Apoel Nicosia, sorpresa delle sorprese, è stato fatto fuori con un 3-0 a Cipro con gara sbloccata solo al 74′, e un 5-2 casalingo. Insomma, il Real fa paura, i tre attaccanti hanno segnato più di 100 gol in stagione, ma la squadra è vulnerabile.
“Siamo dove vogliamo essere: a giocarci Europa e titolo nazionale, come ogni anno a Madrid dovrebbe essere. Voglio giocare un’altra finale”. Così Xabi Alonso, che ha vinto la coppa con il Liverpool nel 2005 e poi ha rigiocato l’ultimo atto nel 2007. Il centrocampista sa bene qual è il compito del Real: “Dobbiamo segnare un gol, non perdere e fare un buon risultato a Monaco. Andrebbe bene un pareggio con gol, ma vogliammo vincere. Conosciamo abbastanza bene il Bayern, hanno grande qualità soprattutto in attacco. Siamo concentrati al 100%, sappiamo che ogni errore può essere fatale, perciò dovremo essere efficaci in attacco”. La chiave della partita? “Il centrocampo: chi ne avrà il controllo e riuscirà a mettere pressione sull’area avversaria avrà un grande vantaggio. Conosciamo benissimo i centrocampisti del Bayern Monaco, Khedira e io ci abbiamo giocato contro tante volte, sono davvero grandi giocatori e stanno disputando una stagione fantastica”.
Mourinho non fa calcoli, e manda in campo i migliori. Sahin ha giocato in campionato, contro lo Sporting Gijon: va in panchina, perchè torna Khedira titolare, ma il turco è recuperato e si sta integrando, può essere un’arma in più. Ballottaggio Ozil-Kakà: l’ex Werder Brema ultimamente è la controfigura del talento che ha incantato tutti in Sudafrica due anni fa, perciò lo Special One potrebbe lanciare il brasiliano, apparso invece in palla nelle ultime uscite. Confermato il resto: Arbeloa-Marcelo terzini, Pepe-Sergio Ramos centrali, rientra Di Maria che è il vero pupillo di Mourinho, con lui e Cristiano Ronaldo ci sarà molto probabilmente Benzema, in questo momento preferito a Higuain che è comunque pronto a subentrare. Nelle prossime pagine le probabili formazioni alla vigilia di Bayern Monaco-Real Madrid.
Neuer; Lahm, J. Boateng, Badstuber, Alaba; Kroos, Luiz Gustavo; Robben, Muller, Ribery; Mario Gomez. All. Heynckes
A disp: Butt, Contento, Rafinha, Schweinsteiger, Tymoschuk, Petersen, Olic
Casillas; Arbeloa, Sergio Ramos, Pepe, Marcelo; Xabi Alonso, Khedira; Di Maria, Kakà, Cristiano Ronaldo; Benzema. All. Mourinho
A disp: Adan, Raul Albiol, Fabio Coentrao, Sahin, Callejon, Ozil, Higuain
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