Il Genoa batte il Palermo e conquista una salvezza davvero sofferta ma che infine possiamo anche definire meritata. In un Marassi deserto causa squalifica del campo, i gol di Gilardino e Sculli appongono il sigillo su una permanenza in serie A che in questo modo arriva soltanto per merito del Grifone, senza dover aspettare cosa succede altrove: almeno questa piccola soddisfazione il Grifone riesce a togliersela, in una stagione che non avrà molti altri motivi positivi per essere ricordata. La partita però non si annunciava facilissima, ed in effetti la tensione era tutta dalla parte del Genoa, mentre il Palermo poteva giocare in totale tranquillità. Le statistiche ufficiali confermano che in effetti portare a casa questo successo non è stato così semplice per i genovesi. Partiamo dal possesso palla, che è stato in favore del Palermo per il 56% del tempo di gioco, con 671 palloni giocati dai rosanero contro i 506 dei rossoblu, passando dalla supremazia territoriale – cioè il tempo trascorso in fase d’attacco – che è stata di 14 minuti per gli ospiti contro i soli 6 minuti per il Genoa per giungere infine al numero dei tiri effettuati. Qui i dati ci dicono che il Genoa ha effettuato sette tiri totali di cui due in porta, mentre per il Palermo abbiamo tre tiri in porta e undici totali. A ben vedere però questo predominio dei rosanero si è tradotto in un solo tiro in porta in più, e gli angoli sono stati addirittura molti più per il Genoa (6-1): e così capiamo che il Genoa, pur con comprensibile timore, ha cercato di più la vittoria.
La partita vive quindi con un Genoa alla ricerca del risultato che garantirebbe la tranquillità ma ovviamente con la paura di rovinare tutto. Il primo tempo finisce così con il punteggio ancora fermo sullo 0-0, proprio come era successo anche nella partita di Verona. Nella ripresa però c’è la svolta, ed è quella che il Grifone e tutti i suoi tifosi attendevano. Squalificato Palacio, non poteva che essere Gilardino ad issarsi la squadra sulle spalle, portandola fino al traguardo della salvezza. Ecco quindi l’azione che dopo pochi minuti porta il Genoa in vantaggio: assist del capitano Marco Rossi e Alberto Gilardino da pochi passi segna il suo quarto gol con la maglia del Grifone. Da qui la strada è tutta in discesa per la squadra di casa, e così arriva anche il gol del raddoppio dei rossoblu: ancora una volta Gilardino è decisivo, anche se nel ruolo di uomo-assist. Sculli brucia Brichetto (entrato ad inizio ripresa al posto di Viviano) in uscita e sigla il suo terzo gol col Genoa: la festa può partire, i rossoblu ce l’hanno fatta.
Alla “Domenica Sportiva” parla un De Canio che appare più sollevato che felice: “Quando sono arrivato qui al Genoa avevamo un punto di vantaggio sul Lecce, chiudiamo con sei. Bravi i ragazzi, si sono meritati questa salvezza anche dal punto di vista psicologico. Non era facile ad esempio giocare queste partite in casa senza pubblico. Il mio futuro? Non sono attaccato alla panchina, deciderò con il presidente nei prossimi giorni. Di certo tra noi c’è grande rispetto, vedremo”.