La Nazionale italiana ha esordito bene agli Europei: gli azzurri hanno fermato la Spagna campione d’Europa e del Mondo in carica sul pareggio per 1-1, spazzando via le nuvole che si erano addensate all’orizzonte per l’Italia, reduce da un avvicinamento come minimo problematico a questo grande appuntamento. E se fino a ieri il problema era infondere ottimismo ad un ambiente in cui l’entusiasmo non era certo molto, oggi forse è il caso opposto. C’è già chi ci vede campioni dopo questo esordio positivo, e Prandelli, che fino alla partita di Danzica ostentava serenità davanti alle difficoltà, ora frena. Dunque Prandelli ora identifica la partita di giovedì a Poznan con la Croazia come quella chiave del girone, ma anche la più difficile, perché da giocare contro avversari imprevedibili. D’altronde gli slavi hanno iniziato bene, battendo l’Irlanda di Trapattoni per 3-1, e si trovano in testa al girone. Prandelli comunque parte dal commento della partita di ieri: “Eravamo in sala video, riguardavamo proprio adesso la fase offensiva proposta nella partita con la Spagna. Nel primo tempo siamo riusciti a palleggiare, a giocare già dal limite della nostra area, e ad arrivare con due passaggi alle nostre punte. In certi frangenti serviva più profondità. Quando siamo andati in difficoltà è stato su palloni regalati, errori individuali, non di squadra”. Sui complimenti il c.t. non si esalta troppo: “Se nel finale Torres avesse segnato, il risultato avrebbe condizionato tutti i commenti”. Di sicuro una nota positiva è stato De Rossi, anche se Prandelli trova pure qualche appunto da fargli: “Ci sono stati momenti in cui avrebbe dovuto fare un passo più avanti, per giocare da centrocampista. Ha fatto una grande gara da difensore, ma potrebbe riuscire anche a fare le due fasi, dunque anche quella di impostazione. In una linea a 4 difensiva non lo vedo, se non a gara in corso”. Se non esalta chi ha fatto bene, Prandelli difende chi è nell’occhio del ciclone. Come (quasi) sempre, si tratta di Mario Balotelli, anche se stavolta per colpe strettamente calcistiche, cioè avere aspettato troppo nell’occasione che – va detto – si era creato pochi secondi prima in maniera splendida: “E’ un ragazzo di 22 anni, sta percorrendo una strada per trovare la maturità. Gli chiedo di giocare semplice, soprattutto di dare profondità. Sull’errore sotto porta mi ha detto che ha cercato di vedere Cassano, non si è accorto del recupero del difensore. Ma ha avuto due pensieri, per questo ha sbagliato. Deve per la prima volta dimostrare a tutti il suo potenziale. Un po’ di responsabilità la sente. Paura di sbagliare o voglia di spaccare tutto e reagire? Deve creare le prospettive per ritrovarsi in quella stessa situazione sotto porta e fare la scelta giusta, stavolta”.
Così l’eroe ha qualche anno in più, Antonio Di Natale: “Abbiamo intrapreso un cammino di prospettiva, come Nazionale, pensando al futuro – ha detto Prandelli – ma era giusto integrarlo in questa avventura, vista la sua capacità realizzativa. Non c’era da provarlo. Sul gol Pirlo gli ha dato una palla straordinaria, ma è stato decisivo il suo movimento tra le linee. Se lo avvicenderò con Balotelli dall’inizio? Non ci ho pensato, loro non hanno speso molto, si sono divisi la fatica”. Invece per la formazione anti-Croazia non c’è ancora niente di deciso: “La guarderemo in video con attenzione, poi deciderò. Conteranno, nelle scelte, l’aspetto nervoso e quello fisico dei giocatori. I prossimi allenamenti saranno veri, mi daranno indicazioni, anche grazie ai dati scientifici. Questa partita sarà quella decisiva del girone. L’idea è non cambiare tanto, dare continuità. Serve solo la vittoria, per evitare pericoli? Non sarà facile. Sarà una partita che si giocherà sui dettagli”.
(Mauro Mantegazza)