Barcellona-Spartak Mosca finisce 3-2 per i blaugrana.
partita non molto emozionante sul piano del gioco; il Barca fa il suo solito tiki taka che risulta noioso per lunghe fasi del match. A ravvivare il match ci pensa un ottimo Spartak che non guarda in faccia nessuno e ottiene persino il vantaggio al 58′. Da quel momento i blaugrana si svegliano e spingono fino alla doppietta di Messi e oltre.
forse un po’ supponente, forse non ha aiutato il gol dopo un quarto d’ora di Tello; fatto sta che si fa sorprendere dagli avversari che riescono persino a rimontare. Difesa da rivedere, l’assenza di Piquè non basta, e centrocampo che senza Iniesta non è suona la solita musica ispiratrice. Solo quando si scottano per la seconda volta sul gol di Romulo, Villanova dà un’iniezione definitiva e vincente al match, rilevando Alves per Sanchez. Messi completa l’opera e il Barca vince.
una squadra ordinata e diligente che con umiltà e tanto lavoro mette in seria difficoltà gli alieni di Barcellona. Il modulo è quello giusto, un buon setaccio negli ultimi trenta metri funziona per lunghi tratti del match. Davanti Emerike fa tutto quello che può, dal gioco sporco a l’assist-man. Complimenti a Emery che ha preparato una partita in ogni dettalgio. Solo negli ultimi minuti i russi si sono dovuti arrendere allo strapotere del Camp Nou.



Valdes 5: malino sul secondo gol di Romulo, per il resto non è autore di tante parate.
Alves 5: non è il solito turbo sulla destra e la squadra ne risente.
Villa (dal 74′) 6: va vicinissimo al gol. Il fiuto non l’ha perso, sarà importantissimo in questa stagione.
Pique s.v.: esce dopo 10′.
Song (dal 10′) 6: entra e si piazza al fianco di Mascherano, combatte con Emerike, l’unica punta avversaria, e si guadana la pagnotta.
Mascherano 6: buoni i tempi di intervento, buona la gestione della difesa. A bucare il Barcellona non sono i suoi errori.
Adriano 5: poche volte crossa dal fondo; in fase difensiva lascia passare come un compagno di squadra Romulo che ringrazia e segna.
Xavi 6: senza Iniesta al suo fianco gli manca l’accompagnamento e tutta la squadra fa più fatica.



Busquets 5.5: non fa il giusto filtro per tutti i 90′, un colpo di testa di poco a lato sugli sviluppi di un corner e poi rimane nell’ignoto.

Cesc Fabregas 5.5: lui è forte ma Don andres è un’altra cosa. Un tocco di testa che non è gol per colpa di Dykan e poco altro. Dovrebbe essere più protagonista, forse il centrocampista in mediana non è il suo vero ruolo.

Pedro 6: il noto moschino fastidioso che però va come tutta la squadra a fasi alterne. Qualche dribbling e relativi cross e un paio di tiri.

Messi 7.5: troppi sono i numeri per descrivere anche oggi la sua prestazione. Ci limitiamo a dire che è il suo 53° gol in Champions entrando tra i 4 top scorer della soria della coppa. Due gol che salvano il risultato anche se questa non è tra le sue migliori prestazioni.



Tello 7: gol e assist, perfetto nel saltare l’uomo. È sempre un pericolo sia sulla destra che sulla sinistra.

Villanova 5.5: i suoi non sono ancora gli alieni di una volta. Il lavoro lo premierà sicuramente ma alla squadra manca ancora quella percentuale di elettricità aveva contraddistinto l’era Guardiola.

 

Dykan 6: si rende protagonista di qualche buona parata. I gol non sono solo colpa sua.

K.Kombarov 6: il primo obiettivo in partite come questa e difendere e lui lo fa diligentemente.

Insaurralde 5.5: bene fino a quando il Barca non si scatena, allora Messi non lo vede più nessuno.

Suchy 6.5 si offre a un intervento a salvataggio del pari che vale mezzo voto in più. Oggi i due centrali sono stati molto attenti, buona la tattica del fuorigioco e buoni gli anticipi.

D.Kombarov 5: non molto presente, si nasconde e le poche volte che lo Spartak riparte non aiuta la manovra.

McGeady 6: una saetta se innescato. Accompagna le folate della squadra e serve il passaggio che aziona il pari.

Kallstrom 6: gioco sporco a centrocampo che gli vale l’ammonizione. Non brilla ma oggi aveva un altro compito.

Romulo 7 ottimo giocatore. Segna all’esordio in Champions ma sopratutto è una diga a centrocampo. Detta il ritmo, quando può, e mette sempre la gamba. Dopo tutto era sui taccuini di molte squadre europee, bravo lo Spartak che se lo è accaparaato.

Rafael Carioca 6: lavora in silenzio e a testa bassa. Soffre negli ultimi minuti l’arrembaggio blaugrana ma la sua prestazione resta positiva.

Ari 6.5: mette pressione a Dani alves che incappa nell’auogol e entra nell’azione della seconda rete. È l’uomo predisposto ad assistere Emenike nella manovra offensiva, svolge bene il compito. 

Emenike 7: potente, veloce ed orgoglioso: ruolo attaccante. Quando lo Spartak lo ha acquistato il modesto Spalletti ha definito i moscoviti la squadra russa più forte in attacco. Non è un fenomeno ma un giocatore interessante sicuramente. 

Emery 7.5: allenava il Valencia quindi sapeva cosa significa venire a giocare al Camp Nou. Lui se la gioca con orgoglio e duro lavoro. Si è vista la scrupolosa preparazione che ha portato i suoi a sfiorare un sogno.

 

(Giorgio Davico)

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