Rischia di diventare il caso di calciomercato più grosso degli ultimi anni, proprio nei giorni seguenti alla chiusura ufficiale delle trattative estive (si riapre a gennaio). Cristiano Ronaldo è triste: lo ha detto lui stesso, al termine della partita contro il Granada che ha portato la prima vittoria in campionato al Real Madrid (a proposito: il Barcellona ha battuto il Valencia, e dunque rimane a punteggio pieno e a +5 sulle Merengues). E, adesso, rischia di aprirsi un tormentone, perchè di mezzo c’è uno dei due calciatori più forti del pianeta, arrivato al Santiago Bernabeu nell’estate del 2009 e al momento con una media di più di un gol a partita. Ieri la doppietta con cui ha spezzato il digiuno in campionato (il terzo gol di Higuain) e poi la consueta intervista ai microfoni. In uno spagnolo che risente molto della sua nazionalità portoghese (qualche parolina lusitana qua e là, l’accento marcato), CR7 ha attaccato con frasi di rito: “Avevamo bisogno di una vittoria, è importante”, poi ha risposto a domande sulla sua condizione fisica (è dovuto uscire al 64′ dopo un fallo di Borja Gomez, espulso per somma di ammonizioni): “La coscia è gonfia, adesso valuteremo” – rischia di saltare le partite con il Portogallo. Poi la bomba, sganciata con nonchalance. Perchè ai giornalisti, ovviamente, non è sfuggito come Ronaldo non abbia esultato sui due gol, nè sia andato a festeggiare il Pipita. inevitabili le domande, ed ecco le risposte: “Può essere che sia triste; quando non si esulta, di solito è perchè si è triste”. Attenzione, perchè il “puede ser”, che in portoghese diventa “pode ser”, a Lisbona è dintorni non è da intendersi come espressione ipotetica, ma come affermativo. Al di là di questo, l’attaccante del Real Madrid, incalzato dalle domande, ha proseguito: “E’ una situazione professionale, non c’è niente di personale”. Subito due ipotesi: la prima, che Ronaldo sia amareggiato per una condizione ancora non ottimale. “Quattro gol in cinque partite? Non è quello”. La seconda, che non gli sia andato giù di aver perso il premio di giocatore europeo dell’anno, andato ad Andres Iniesta; a Montecarlo, in effetti, Ronaldo non era parso averla presa granchè bene. Anche qui, però, il portoghese ha negato (in parte, dicendo che si tratta di un problema minore, segno che quindi non ha fatto i salti di gioia). “Chi è nel club sa di cosa parlo: loro sanno quello che devono sapere”, ha chiuso prima di andarsene abbozzando un “non vi dico di più”. Da qui, partono le illazioni: Ronaldo sente troppo il peso di Messi, sa che in Spagna sarà sempre e comunque in competizione con la Pulce (e, per ora, qualche centimetro sotto) e vuole cambiare aria? Vuole guadagnare più soldi (Ibrahimovic, Drogba ed Eto’o prendono più di lui, ma non stiamo certo parlando di un Ronaldo che fa la fame)? Ha litigato con qualcuno all’interno dello spogliatoio? Chissà. Di sicuro c’è che il portoghese, ai tempi, si stancò anche del Manchester United, chiedendo e ottenendo la cessione al Real Madrid; ma all’epoca aveva vinto la Champions League, si era portato a casa tutto, considerava finito il suo ciclo nei Red Devils. Che sia vera l’una o l’altra cosa, difficilmente il suo eventuale addio scatenerà il pandemonio a cinquanta squadre:
Non perchè Ronaldo non sia meritevole delle attenzioni di tutto il mondo, ma semplicemente perchè con lo stipendio che percepisce e la valutazione del cartellino, al momento forse solo Paris Saint-Germain e Anzhi possono permettersi la spesa folle. Cioò detto, sarebbe una bomba di mercato, e potrebbe anche far pensare a qualche presidente di svendere metà squadra pur di accogliere CR7, un po’ come avviene negli sport americani, dove si libera spazio salariale per poter firmare la star di turno. Alla fine di tutto questo bailamme, la soluzione dell’enigma potrebbe essere molto più semplice di quanto pensato; che Ronaldo ci sia rimasto male per il rifiuto di Mourinho di concedergli un turno di riposo per commemorare la scomparsa del padre, avvenuta 7 anni fa. Fosse così, però, non si spiegherebbe perchè il calciatore avrebbe chiesto un incontro con la società: forse perchè è stufo dello Special One? Per ora, di più non si sa. Si aspettano novità, quel che è certo è che il Real Madrid, se vuole vincere la Champions League, ha bisogno di Cristiano Ronaldo. Magari anche arrabbiato, ma solo con gli avversari.
(Claudio Franceschini)