E’ finita, con un giorno di ritardo, la finale del Roland Garros 2012. Vince Rafael Nadal con il punteggio di , e si porta a casa il settimo titolo parigino, l’undicesimo del Grande Slam (li ha già vinti tutti). Nulla da fare per il numero 1 al mondo, Novak Djokovic. E’ record: nessuno aveva mai vinto sette volte a Parigi, il record apparteneva a Bjorn Borg che si era fermato a sei. Agganciata invece Chris Evert, che sette Roland Garros li ha vinti tra le donne. La partita si è chiusa oggi a causa della pioggia, che negli ultimi giorni ha tormentato il torneo costringendo a ritardi e rinvii; ieri sera si è interrotta per ben due volte, l’ultima delle quali, intorno alle 18, decisiva per spostare tutto alle 13 di oggi. Nadal era entrato in campo aggredendo Djokovic, forte di essere sulla sua superficie preferita e di una condizione strepitosa, che gli aveva permesso di non lasciare per strada nemmeno un set. Il primo set si era chiuso, tutto sommato, piuttosto in fretta: 3-0 Nadal, poi 3-3, quindi il break decisivo sul 4-4 e Rafa che chiudeva 6-4. Nel secondo si seguiva più o meno lo stesso percorso, salvo che Djokovic recuperando lo spagnolo che era scappato 2-0 riusciva anche a portarsi sopra 3-2, ma poi cedeva di schianto, incapace di resistere agli spin di Nadal e impotente di fronte a un muro che gli prendeva tutto. Sull’1-0 per Nadal nel terzo set, gli scenari sono cambiati: interruzione per pioggia di 20 minuti, il campo non veniva nemmeno coperto ma questo lo rendeva scivoloso, oltre a gonfiare d’acqua le palle. Djokovic perdeva comunque il servizio al ritorno il campo, ma poi infilava una serie impressionante di 8 game consecutivi, vincendo 6-2 il terzo set e portandosi 2-0 nel secondo. Nadal in particolare accusava nervosismo: forse rivedeva con la mente le tre finali di Slam consecutive perse contro il serbo, forse aveva paura di perdere una partita che aveva saldamente in mano. Fatto sta che girava tutto, e Djokovic, che in precedenza aveva rotto due racchette e distrutto una panchina, ritrovava fiducia e convinzione. Ancora una volta, lì, ci si è messa la pioggia: dopo che Nadal ha tenuto il servizio portandosi 1-2, finalmente l’arbitro si è deciso a fermare l’incontro. C’era grande curiosità nel capire come i due giocatori sarebbero rientrati in campo dopo la notte di sonno: 



Si è capito subito, nei primi scambi. Con il campo asciutto, Nadal ha cominciato subito a imporre il suo ritmo, a lavorare ai fianchi Djokovic, a farlo spostare e correre a perdifiato lungo il campo. Il serbo ha accusato il colpo, e ha mollato subito il servizio. Rafa ha poi confermato il break, e dal 3-2 si è andati avanti secondo i turni di battuta, ma sempre con l’impressione che Nadal controllasse a suo piacimento scambi e punteggio. Ha avuto un’occasione sul 5-4 e 15-15, ma ha commesso due errori piuttosto banali e Djokovic a fatica si è issato fino al 5-5. Qui però Nadal se l’è mangiato: 6-5 immediato, poi sul servizio di Nole si è costruito un match point, sfruttato subito grazie al doppio fallo di Nole, che già ieri aveva chiuso così due game in battuta. Per Nadal, che è andato a festeggiare in tribuna con il suo team e anche con il grande amico Pau Gasol, è la diciannovesima vittoria su 33 incontri contro Djokovic, e il 52esimo successo in 53 partite al Roland Garros: impressionante. A Djokovic non riesce l’impresa di vincere i quattro tornei dello Slam consecutivamente, e dovrà aspettare ancora per completare il Grande Slam, poichè qui a Parigi non ha ancora vinto (era la sua prima finale). Con un Nadal così, c’è il rischio che l’attesa non sia di quelle brevi.



 

(Claudio Franceschini)

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