Al Tour de France 2012 la quattordicesima tappa, Limoux-Foix di 191 chilometri, è stata caratterizzata da un incredibile gesto di sabotaggio (chiodi sul percorso) e dalla vittoria dello spagnolo Luis Leon Sanchez – notoriamente uno dei più attivi attaccanti in gruppo –, che è riuscito a staccare tutti gli altri compagni di fuga e a giungere al traguardo a braccia alzate. Una vittoria prestigiosa anche perché tra gli altri fuggitivi erano presenti personaggi del calibro di Peter Sagan – che ha vinto la volata per il secondo posto, è stato eletto corridore più combattivo di giornata e soprattutto ha consolidato la supremazia nella classifica a punti – e del belga Philippe Gilbert, uno degli uomini più forti per le corse di un giorno, che però sta vivendo un 2012 difficilissimo e neanche oggi è riuscito a nobilitarlo con un successo. La tappa di oggi prevedeva il primo “assaggio” di Pirenei, ma con due salite poste troppo lontano dal traguardo per pensare di dar luogo ad attacchi seri alla maglia gialla Bradley Wiggins. Così, in classifica generale non è cambiato niente, e l’unica “emozione” per i big è stato un sabotaggio che ha danneggiato il gruppo: come si accennava in precedenza, i corridori hanno dovuto affrontare un tratto di percorso disseminato di chiodi, che hanno costretto molti ciclisti a fermarsi a causa di forature (il fattaccio è avvenuto sull’ultimo GPM di giornata, il Mur de Peguère). Una brutta pagina nella storia gloriosa della Grande Boucle, che quest’anno è giunta all’edizione numero 99. Per il resto, poco di significativo da segnalare: finora, due delle tre tappe considerate di “alta montagna” già affrontate dalla carovana del Tour non hanno sortito effetto alcuno a causa dell’eccessiva distanza delle salite dal traguardo, come d’altronde già si pensava prima della partenza della corsa francese. Si confermano sempre di più i pronostici che volevano l’edizione 2012 decisa dalle cronometro, e questo non può fare che piacere a Bradley Wiggins, che vede sempre più vicino il traguardo dell’arrivo in maglia gialla a Parigi. Il gruppo infatti ha lasciato fare i fuggitivi, concedendosi in pratica una giornata di riposo e giungendo sul traguardo con un distacco abissale. Luis Leon Sanchez ha trovato lo scatto buono per abbandonare la compagnia degli altri fuggitivi, e lì si è decisa la corsa.
1. Luis Leon SANCHEZ (Spa) in 4h50’29”
2. Peter SAGAN (Svk) a 47”
3. Sandy CASAR (Fra) s.t.
4. Philippe GILBERT (Bel) s.t.
5. Gorka IZAGUIRRE (Spa) s.t.
6. Sergio PAULINHO (Por) a 2’51”
7. Sebastien MINARD (Fra) s.t.
8. Martin VELITS (Svk) a 3’49”
9. Eduard VORGANOV (Rus) a 4’51”
10. Steven KRUIJSWIJK (Ola) a 4’53”
1. Bradley WIGGINS (Gbr, Sky) in 64h41’16”
2. Christopher FROOME (Gbr, Sky) a 2’05”
3. Vincenzo NIBALI (Ita, Liquigas-Cannondale) a 2’23”
4. Cadel EVANS (Aus) a 3’19”
5. Jurgen VAN DEN BROECK (Bel) a 4’48”
6. Haimar ZUBELDIA (Spa) a 6’15”
7. Tejay VAN GARDEREN (Usa) a 6’57”
8. Janez BRAJKOVIC (Slo) a 7’30”
9. Pierre ROLLAND (Fra) a 8’31”
10. Thibaut PINOT (Fra) a 8’51”