Filippo Magnini e Luca Dotto sono stati eliminati questa mattina nelle batterie dei 100 metri stile libero uomini. Un risultato molto pesante, una delusione cocente per il nuoto italiano: dalla staffetta erano arrivati segnali sul fatto che i nostri velocisti non erano al top, ma immaginare che nessuno dei due riuscisse ad entrare anche solo in semifinale era difficile. Serviva entrare nei primi 16, ed invece Filippo Magnini si è fermato al 19° posto in 49”18, Luca Dotto addirittura al 22° (49”43). Con i loro migliori tempi stagionali si sarebbero qualificati senza grossi problemi. Due brutte controprestazioni, dunque, che pongono gli azzurri lontanissimi dai vertici mondiali – per la cronaca, il miglior tempo è stato dell’americano Adrian in 48”19 – e scatena pure le polemiche in seno alla squadra italiana. Le sue prime dichiarazioni sono un’ammissione di colpa riguardo alle proprie condizioni fisiche: “Non sto bene, mi sento pesante. Peccato, però me l’aspettavo. È stato sbagliato qualcosa, non sono in forma”. Poi però arriva il colpo duro, l’accusa sui metodi di preparazione, e quindi agli allenatori e alla Federazione: “La velocità ha cannato completamente la preparazione olimpica. Da gennaio tutti male, serve una resa dei conti. So di aver dato tutto, ma in gara non rendiamo, è un peccato presentarsi a un’Olimpiade così. Da settembre bisogna cambiare tutto, ci dicono sempre di guardare agli americani, ma gli americani non sono solo gli atleti ma anche tutto ciò che sta attorno a loro”.
In breve arriva la risposta di Claudio Rossetto, allenatore suo e anche di Federica Pellegrini e tecnico di tutta la velocità italiana. Non vuole alimentare la polemica, ma chiarisce comunque la sua posizione: “Siamo andati in difficoltà perchè abbiamo cercato di rischiare al massimo, per raschiare quello che avevamo. Rischiare significa portare i ragazzi al limite, ma a volte si può andare oltre e mettere il piede nel posto sbagliato. Filippo parla un pò troppo a caldo, lo conosciamo; le cose che dice hanno un perchè, è vero che dobbiamo imparare dalle nazioni più brave. Ma da anni la velocità azzurra con la stessa gestione ha sempre ottenuto ottimi risultati. Io non ho rimpianti sul lavoro fatto, ma su come è finito. Le controprestazioni sono evidenti, Filippo non è arrivato qui in condizione, ma i ragazzi hanno messo tutti il loro impegno”.
Rossetto ammette che l’arrivo della Pellegrini nel gruppo ha catalizzato attenzione e lavoro: “Problemi nel gruppo non ne ha creati, ma un aggravio di lavoro per me sì. Lei necessita di attenzione e concentrazione, e questo un po’ può avere inciso. Ma quando si rischia, ripeto, si può andare oltre”. Rossetto infatti è anche l’allenatore di Federica Pellegrini da metà dicembre, dopo il divorzio da Federico Bonifacenti e la scelta di spostarsi a Roma per stare più vicina a Magnini. Scelta che adesso Federica stessa pare non considerare più la migliore: troppo dispersiva Roma, troppi i chilometri da Spinea. Per questo si parla già di un ennesimo cambio per Federica, con Emiliano Brembilla, amico di lunga data della Pellegrini, appena ritiratosi dalle piscine e pronto a fare l’allenatore. Anche questo dunque potrebbe essere un motivo di tensione tra Pippo&Fede da una parte, Rossetto dall’altra. Nel pomeriggio, però, Magnini ha precisato il suo pensiero dal proprio account Twitter: “”Purtroppo io ho solo detto: abbiamo sbagliato tutti, io, Claudio (Rossetto, ndr), il preparatore, i fisio, la nazionale. Quando si perde bisogna unirsi per ripartire”. Stasera c’è la finale che deve essere il riscatto per la Pellegrini e per tutto il nuoto italiano (i 200 stile libero), meglio recuperare la serenità.
Laconico invece il commento di Luca Dotto: “Qualcosa non va, mi dispiace. Il tempo per qualificarsi per la semifinale era tranquillo, il mio è stato orribile. E’ tutto l’anno che ho problemi”. A chiudere la brutta mattinata, l’undicesimo posto della 4×200 sl uomini, che resta fuori dalla finale di stasera.