E’ difficile non ringraziare Clemente Russo, nonostante la sconfitta per 14-11 (3-1, 5-7, 3-6) rimediata nella finale dei pesi massimi alle olimpiadi di Londra 2012. Perché chi l’ha visto lottare, nell’ultima sera olimpica, non può non averlo visto sudare, partire forte e finire stremato, ma con la consapevolezza pulita di chi ha dato tutto. Oleksandr Usyk, ucraino scappato dal calcio a quindici anni e rifugiatosi nella boxe, più idonea alla sua indole di Gatto picchiatore, come viene chiamato, è il nuovo campione olimpico dei pesi massimi. Succede al russo Rachim Cakchiev, oro a Pechino 2008: entrambi avranno in bacheca un oro particolarmente pesante. Perché in quest’oro c’è il cuore di Clemente Russo, gonfio degli sforzi che il nostro ha spremuto dai muscoli per star dietro ai venticinque anni dell’ucraino. Che ha fato abilmente valere la maggior freschezza atletica, dovuta ai cinque anni in meno. E’ l’altro lato della medaglia: quello che non vinci d’esperienza finisci per concederlo nel fisico. Eppure, ancora un volta, Clemente il massimo c’è andato vicino. Soprattutto dopo un primo round di grande livello, col nostro ad attaccare sin dall’inizio e l’ucraino sornione, ad aspettare ma di rado colpire. Merito di Russo, continuo nel movimento attorno a Usyk ed accorto nella guardia, pur senza tralasciare i colpi d’attacco. Il 3-1 di fine primo parziale comprime bene i tre minuti intensi ed efficaci di Clemente, che ad inizio secondo ha dovuto fronteggiare l’inevitabile reazione del Gatto. Che non a caso è sbarcato a Londra col numero uno del ranking di categoria stampato sul mancino, guantone prediletto. Prediletto e tremendo nei ganci che hanno acceso la sua rimonta: nel secondo round Russo ha pagato qualche esposizione di troppo, mandando a segno altri tre colpi ma incassandone ben sette. Per una situazione di totale parità all’ultima campanella (8-8). In tre minuti Clemente Russo ha combattuto per l’oro, si è giocato la medaglia più preziosa che ha inseguito per quattro anni. Pazienza e onore al vincitore: chi ha visto può capire. A chi non ha visto si può dire che oggi Clemente Russo non ha perso la finale, ma ha conquistato il suo secondo argento olimpico. Che fosse l’ultimo treno? Difficile dirlo, Clemente ha abituato a sorprenderci. Non dimentichiamo che…
…la nostra boxe non ha ancora esalato l’ultimo respiro: l’appuntamento è per domani alle 16.15 nostrane, per la finalissima di Roberto Cammarelle, nella categoria dei supermassimi. Il bronzo di Mangiacapre e l’argento di Russo hanno srotolato la scaletta…